Tuffatori supercafoni a Venezia: identificati 4 inglesi e un veneziano
E' stato emesso un ordine di rintraccio. Per loro daspo e 2mila euro di multa. Ma se torneranno in Italia... saranno guai. Soprattutto per quello che si era lanciato dalla palazzina
Hanno "usato" Venezia per i loro scopi, per farsi belli con i loro "fan" sui social, per un pugno di like. E ora che sono stati beccati sono guai...
Tuffatori supercafoni a Venezia: identificati 4 inglesi e un veneziano
Il 24 marzo è scoppiata la bufera. Ed è bastato un video, come spesso accade, ad infiammare la discussione. Sotto i riflettori c'erano i soliti cafonissimi. I turisti, se così possiamo chiamarli, che si recano a Venezia solo per compiere qualche bravata. E qui parlare di bravate è riduttivo.
In pratica si sono fatti un baffo di ogni regolamento cittadino, del sindaco, delle Forze dell'ordine, dei residenti, saltando da una parte all'altra, scavalcando ponti secolari per esibirsi in tuffi acrobatici, fino ad arrivare al culmine: un lancio nel vuoto da decine di metri, dal tetto di una palazzina di tre piani. Rispetto a quanto abbiamo già visto in passato, però, la vera differenza è stata che i cafonissimi, questa volta, non si sono proprio nascosti.
L'hanno fatto alla luce del giorno, e hanno pure rincarato la dose pubblicando, qualche giorno dopo, il video editato sul loro canale Youtube. Insomma che faccia tosta. Beh, la novità di queste ore è che la legalità ha reagito, per quanto possibile perché i cafonissimi non si trovano più, evidentemente, a Venezia. Sono serviti giorni ma alla fine sono spuntati fuori i nomi e i cognomi di questi acrobati.
Si tratta di ventenni che vivono nel Regno Unito. Ma non solo. Tra loro c'è anche un veneziano, uno studente universitario al quale è stata recapitata a casa una multa da 2mila euro. E ovviamente è scattato per tutti il daspo da Venezia di 48 ore perché sono giovani incensurati.
Ma la batosta è arrivata per l'acrobata che si è tuffato dalla palazzina in rio Novo: per lui infatti è scattata pure una denuncia penale per aver messo in pericolo eventuali navigatori nel canale. Per loro c'è un ordine di rintraccio: significa che i provvedimenti agli inglesi non sono ancora stati recapitati, ma se dovessero entrare in Italia sarebbero trattenuti per la notifica degli atti.