Emergenza idrica

Siccità e soluzioni "alternative": l'ipotesi dell'acqua potabile ricavata dal mare

L'idea non è così "folle" come potrebbe sembrare a un primo sguardo... Ci sono Paesi che da tempo fanno i conti con la carenza d'acqua potabile. E il Veneto sta iniziando a orientare la discussione, almeno sulla carta, su questa prospettiva. Cerchiamo di capirne di più.

Siccità e soluzioni "alternative": l'ipotesi dell'acqua potabile ricavata dal mare
Pubblicato:

Trasformare l'acqua marina in potabile? Lo fanno già in Paesi come Dubai o Israele... e il Veneto sembra guardare in questa direzione.

Siccità e soluzioni "alternative"

E' il Corriere di oggi, cogliendo lo spunto da alcune dichiarazioni del Governatore del Veneto, Luca Zaia, a suggerire uno scenario non così "assurdo". Emergenza idrica? Siccità? Perché non pensare al recupero dell'acqua marina? Basta guardarsi un po' attorno, volgendo lo sguardo verso gli Emirati Arabi per citare una federazione di Stati, o Israele. Paesi che già da tempo devono fare i conti con risorse idriche potabili praticamente azzerate.

Certo, serve una tecnologia specifica, che poi, in base al grado di sviluppo ottenuto, può dare risultati differenti. Questo scenario, che spunta nel dibattito più recente sull'argomento di estrema attualità, comporta di certo l'analisi costi-benefici. Serve, in altre parole, come è facile intuire, energia per trasformare l'acqua salata in potabile.

L'ipotesi dell'acqua potabile ricavata dal mare

Ma se si utilizzassero fonti rinnovabili per effettuare questa modifica? Insomma, se ne parla, e tanto basta per finire sulle "colonne" dei giornali italiani. Anche perché dietro alla discussione c'è sempre il Pnrr, i fondi previsti anche per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, la gestione sostenibile delle fondamentali risorse idriche.

E il Veneto, almeno in questa fase, sembra non voler ignorare questa "prospettiva". D'accordo su questa linea sembra piacere. Almeno ad alcune associazioni di categoria, agli albergatori, per esempio, sia quelli veneziani che quelli di Jesolo. Sulla carta sembra tutto molto interessante. Ma dalle parole ai fatti, si sa, c'è di mezzo, lasciatecelo dire, il mare.

L'anno scorso si era tentato un "esperimento" in "salsa" Polesana. Ma non era finita come si sarebbe pensato o sperato. L'acqua trasformata conteneva troppo sale. E quindi un'ordinanza specifica aveva escluso dall'utilizzo tutte le persone che soffrono di patologie legate alla pressione arteriosa. E poi c'è un altro aspetto: quello dei cosiddetti "scarti" di lavorazione. Scorie industriali che necessitano di smaltimento ad hoc.

Seguici sui nostri canali