Progetto di riqualificazione della Litoranea Veneta: "booster" da 500mila euro dall'Unione Europea
La società che gestisce la navigazione interna ha incaricato Ca' Foscari di effettuare uno studio sull'eventuale potenziamento. I dati sono molto incoraggianti...
Lo studio presentato ieri mattina ai sindaci del litorale per far luce sui benefici che il potenziamento della Litoranea porterebbe all'intero territorio.
Progetto di riqualificazione della Litoranea Veneta: "booster" da 500mila euro dall'Unione Europea
“Grazie ad un contributo ottenuto dall’Unione Europea di oltre 500 mila euro, pari al 50 per cento dell'importo complessivo, abbiamo avuto l’occasione di dare avvio alla progettazione del potenziamento della Litoranea Veneta. Per capire se l’investimento da 31 milioni di euro avesse senso, Infrastrutture Venete ha incaricato Ca’ Foscari di effettuare uno studio sull’impatto economico che questo potenziamento potrebbe avere sul territorio. I dati emersi sono positivi. Oggi presentiamo questi dati a sindaci e rappresentanti del territorio per avviare un confronto costruttivo perché la valorizzazione di questa idrovia possa diventare una opportunità per l'ampliamento della stagione turistica, attraverso una forma di turismo davvero originale”.
Così la Vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti è intervenuta ieri mattina a Venezia, nella sala polifunzionale di palazzo Grandi Stazioni, in occasione della presentazione dei risultati di un progetto di analisi svolto dall'Università Ca’ Foscari, sulla base di un accordo di collaborazione sottoscritto con Infrastrutture Venete, in tema di turismo fluviale lungo la Litoranea Veneta.
La Litoranea Veneta è lunga 127 km, di cui 68,5 in Veneto e 58,5 in Friuli Venezia Giulia, consente di collegare la laguna di Venezia alla laguna di Marano e Grado. Storicamente era già attiva nel Medioevo ma lo sviluppo più noto, anche dal punto di vista della costruzione, è stato durante la Grande Guerra ai fini della logistica militare.
Infrastrutture Venete si occupa della gestione, della manutenzione ordinaria e straordinaria, dei nuovi investimenti e della sicurezza della navigazione interna della nostra regione, su una rete navigabile di 500 km, caratterizzata dalla presenza di 25 conche di navigazione, di cui 16 completamente automatizzate, la cui movimentazione avviene da una control room sita a Cavanella d'Adige. Nel corso del 2023 altre 6 conche saranno controllate da remoto.
Ieri mattina, presenti numerosi sindaci del litorale, alcuni consiglieri regionali e i rappresentanti di settore. Al convegno sono intervenuti l’ingegner Giuseppe Fasiol, Direttore Area Infrastrutture, Trasporti, Lavori Pubblici e Demanio della Regione del Veneto, l’ingegner Alessandra Grosso, Direttore di Infrastrutture Venete S.r.l., il professor Nicola Camatti del Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari Venezia.
Quest’ultimo ha fornito i dati utili per attivare la progettazione di riqualificazione della Litoranea Veneta con un approccio data-driven, individuando tra l'altro l'identikit del potenziale utilizzatore. I dati analizzati evidenziando le grandi potenzialità di sviluppo territoriale che potrebbe avere l’area litoranea, anche, ma non solo, fuori dalla stagionalità balneare, con un potenziamento delle infrastrutture legate al turismo fluviale.
“Questo è un punto di partenza per aprire una discussione costruttiva – ha sottolineato De Berti –. Mi piace pensare che le risorse pubbliche vadano investite correttamente dopo un confronto con i territori sulla base di dati concreti e scientifici. E in questo abbiamo una base di partenza con dati che offrono una prospettiva positiva. In attesa che il progetto infrastrutturale trovi un finanziamento a livello europeo, lavoriamo insieme e costruiamo il percorso affinché sia un progetto di turismo innovativo e sostenibile a beneficio dell’intero territorio coinvolto”.