Cambio di destinazione

Dal sesso a pagamento alle preghiere: l'ex cinema hard di Mestre diventa una "chiesa" evangelica cinese

Sei aste sono andate deserte. Poi è arrivata l'offerta della Chiesa evangelica cinese. Che ha messo sul piatto quasi 400mila euro...

Dal sesso a pagamento alle preghiere: l'ex cinema hard di Mestre diventa una "chiesa" evangelica cinese
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Dalle proiezioni di film a luci rosse alle preghiere, da "casa" del sesso a pagamento a luogo di culto...

Dal sesso a pagamento alle preghiere

C'era una volta il cinema a luci rosse, le sale di proiezioni in cui si potevano "ammirare" le produzioni hard prima che internet rendesse la pornografia qualcosa di diffuso e a portata di clic. E in quegli anni, a rappresentare il lato hard di Mestre, per citare un esempio, c'era il cinema Piave.

La sua "parabola" fu davvero discendente: iniziò come semplice sala di proiezioni, ma poi si trasformò rapidamente in un luogo destinato a incontri sessuali a pagamento. Tanto che nel 2013 fu posto sotto sequestro e chiuso per ordine della Procura di Milano per un giro nazionale di prostituzione maschile.

L'ex cinema hard di Mestre diventa una "chiesa" evangelica cinese

Ma a distanza di anni, come per una sorta di contrappasso dantesco, quel luogo sordido è pronto a redimersi. Sì, abbiamo proprio usato questa parola. Il motivo? E' presto detto. Quello spazio diventerà una sala di culto, una "chiesa" per pregare a disposizione della comunità evangelica cinese mestrina.

Qualche giorno fa è andata in scena l'asta "decisiva". Perché erano già tre anni che si cercava un compratore senza successo. La palazzina è composta da tre piani e risale agli anni Venti. Sei, come detto, le aste consecutive andate deserte. All'ultima, però sono stati due i partecipanti che hanno presentato un'offerta. Da un lato, appunto, l'associazione Chiesa cristiana evangelica cinese, dall'altra parte una società immobiliare. Ma la chiesa ha battuto la società ed è riuscita a mettere le mani sul bene a una cifra ben inferiore al valore della prima asta, che era pari a 600mila euro.

In copertina foto d'archivio

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