La loro società in bancarotta aveva accumulato debiti col Fisco per oltre un milione di euro
I due, di 65 e 57 anni, residenti in provincia, sono finiti agli arresti domiciliari. Operavano nel settore di vendita di energia e manutenzione caldaie a gas.
Nella mattinata odierna, su ordine della Procura della Repubblica di Venezia, i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale lagunare, nei confronti di due persone, residenti in provincia.
La loro società in bancarotta aveva accumulato debiti col Fisco per oltre un milione di euro
Nella mattinata di oggi, 29 novembre 2022, su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale lagunare, nei confronti di due persone, di 65 e 57 anni, residenti in provincia, in ordine al fallimento di una società operante nel settore di vendita di energia e manutenzione caldaie a gas.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Venezia su delega della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire le vicende societarie a partire dal 2014, anno in cui si sarebbe generato il dissesto patrimoniale. La gestione societaria avrebbe, infatti, portato alla formazione, negli anni, di debiti mai onorati nei confronti dell’Erario, fino a raggiungere, alla data del fallimento, un importo di circa 1,2 milioni di euro.
La misura odierna è stata valutata necessaria in quanto i due soggetti avrebbero proseguito la propria attività economica attraverso due ulteriori società trasferendo alle stesse, e senza alcun corrispettivo, il pacchetto clienti e fornitori nonché reimpiegando parte dei dipendenti della società fallita, perpetuando consapevolmente una gestione aziendale che si sarebbe basata sul sistematico inadempimento delle obbligazioni fiscali e previdenziali a favore dei rapporti con clienti e fornitori. Sarebbe così stato dissipato di fatto il patrimonio aziendale con lo scopo di favorire alcuni creditori a danno dell’Erario.