"Non c’è battito": 25 scatti in bianco e nero per raccontare il dolore del lutto perinatale
Cinque diverse storie. Cinque ritratti di donne che si immedesimano in coloro che hanno vissuto la stessa o simile esperienza: la perdita di un figlio durante la maternità...
Si inaugura questo sabato, il 12 novembre 2022 alle 19 in Villa Farsetti di Santa Maria di Sala la Mostra fotografica "Non c'è battito" di Stefania Vilardo e Michele Gregolin. La mostra ha ricevuto il patrocinio del Comune di Santa Maria di Sala, costantemente impegnato in progetti di valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico del territorio.
"Non c’è battito": 25 scatti in bianco e nero per raccontare il dolore del lutto perinatale
25 scatti in bianco e nero raccontano ciò che non è facilmente descrivibile a parole. Avvicinano con delicata sensibilità una delle esperienza più difficili e strazianti nell'universo femminile: il lutto perinatale. Un'esperienza più frequente di quanto si possa immaginare, verso la quale non sono facili i processi comunicativi più diffusamente praticati nella nostra moderna società: sottintesi, freddezza nella comunicazione, isolamento, facile derubricazione dell'esperienza.
Il tutto nel tentativo, assai goffo, di far superare rapidamente il lutto stesso. Il tutto, forse, a voler glissare su un tema che sembra ancora un tabù. Cinque storie diverse. Cinque ritratti di donne che si immedesimano in coloro che hanno vissuto la stessa o simile esperienza: la perdita di un figlio durante la maternità. Cinque diverse sezioni (maternità, attesa, consapevolezza, perdita, anima), ciascuna delle quali è attraversata da altrettanti oggetti-simbolo facilmente decodificabili ma mai scontati, che sono al tempo stesso il cardine su cui poggia ogni singolo racconto e il fil rouge tra le storie narrate, nel loro comune afflato.
La sequenza logico-compositiva degli scatti invita a un viaggio introspettivo la cui valenza è prima di tutto personale, ma al tempo stesso collettiva, sociale. La ricerca sul taglio di luce, netta e dura, sottolinea la precisione compositiva degli elementi, amplificandone gradualmente la risonanza dei torni drammatici fino ai limiti estremi ossia alla massima tensione raggiunta in ciascuna singola micro narrazione.
Ospitata nelle suggestive sale di Villa Farsetti, luogo vocato all'esposizione di opere d'arte fin dalla sua nascita, la mostra è visitabile secondo i seguenti orari: sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17, domenica dalle 14 alle 17 e venerdì 18 novembre dalle 17.30 alle 18.30.