Beccato a Parigi il "pistolero" che sparando tra la folla aveva seminato il panico a Jesolo
Il 26 luglio, lo si ricorderà, aveva fatto fuoco contro un connazionale che si trovava in un bar di piazza Marina. Si era trattato, come già ipotizzato al momento, di un regolamento di conti per questioni legate allo spaccio di droga...
E' stato tradito dal suo cellulare. O meglio, dal suo tentativo di raggiungere telefonicamente l'Italia. In poche parole è stato beccato grazie alla chiamata che ha fatto mentre si trovava all'aeroporto di Parigi Orly.
Beccato a Parigi il "pistolero" che sparando tra la folla aveva seminato il panico a Jesolo
Su di lui, il tunisino che aveva sparato a un suo connazionale per ragioni legate alla droga in piazza Marina a Jesolo il 26 luglio, pendeva un mandato di cattura internazionale. E così, dopo ferragosto, quando è stato rintracciato, per lui sono scattate le manette. Tutto era iniziato in un bar di via Verdi a Jesolo.
La lite, violenta e dalle parole si era passati alla violenza. Ha estratto una pistola e ha fatto fuoco, quasi ammazzando il connazionale raggiunto da due colpi d'arma rimasto per giorni in terapia intensiva a Mestre. Ma ora è stato localizzato e dovrà fare i conti con la giustizia. L'intervento è stato possibile grazie a un lavoro interforze, come già in diverse occasioni è capitato, questa volta tra il commissariato di Jesolo, la questura (e squadra mobile) di Venezia e l'aiuto dei francesi.
Il telefono era sotto stretta sorveglianza. E così quando lui ha tentato di telefonare in Italia è stato rintracciato. Forse nelle intenzioni del pistolero c'era la volontà di raggiungere la Tunisia per sfuggire alle Forze dell'ordine europee... E invece le cose sono andate diversamente.
"Complimenti all’attività investigativa della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Venezia, che ha portato all’arresto in Francia dell’uomo che sarebbe responsabile di aver esploso i colpi di pistola in via Verdi qualche settimana fa. Attendiamo l’estradizione in Italia e confidiamo che la giustizia faccia il suo corso e nel caso sia comminata una condanna adeguata alla gravità del gesto", queste le parole del sindaco Christofer De Zotti.