Caro bollette, Aja alza la voce: "Le aziende falliranno, serve intervento immediato"
Le richieste precise del presidente Pierfrancesco Contarini...
“Se non si interviene quanto prima, le imprese turistiche rischiano di essere messe in ginocchio”.
Caro bollette, Aja alza la voce: "Le aziende falliranno, serve intervento immediato"
E’ il grido d’allarme del presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori – Aja, Pierfrancesco Contarini, mentre le aziende stanno ricevendo le nuove bollette della luce, con una media degli aumenti dal 200% al 300%, quindi mediamente triplicato. “A fronte di una stagione straordinaria, stiamo ricevendo bollette a dir poco incredibili. I costi energetici sono aumentati del 300%, con picchi di aumento della spesa per acquisto materia prima (la componente più significativa dei costi in bolletta, sulla quale si deve intervenire con il credito d’imposta) che hanno superato, in certi casi, anche il 600% rispetto al medesimo periodo del 2021.
Va ricordato che non sono stati applicati rincari sui prezzi dei nostri servizi (degli aumenti si è saputo solo dopo che i listini erano già stati pubblicati e promossi e raccolte già le prime prenotazioni), per cui i costi dovranno essere ammortizzati unicamente dalle imprese, che rischiano di essere messe in ginocchio se non si interviene concretamente”. Una vera e propria beffa dopo quella che può essere considerata, come presenze, la stagione della ripresa.
Le richieste che Aja presenterà ufficialmente alle istituzioni
Aumento del credito d’imposta
E’ imprescindibile che si aumenti l’importo percentuale del credito d’imposta che viene riconosciuto alle imprese: il 15% della spesa della componente energetica (ovvero acquisto materia che, vedi sopra, è aumentata del 600%) corrisponde ad importi che sul totale delle bollette sono molto, ma molto bassi.
Un esempio. Su un totale bolletta (mese di luglio) da 30mila euro – a fronte di 10mila euro nel 2021 a parità di consumi – ritornano una cifra che si aggira intorno ai 2.500 euro. Basta questo per comprendere come il sistema non possa reggere. Alle aziende deve, quindi, essere riconosciuto un credito d’imposta pari alla differenza tra quanto speso nel 2021 e quanto speso nel 2022.
Rientrare una quota dell’Iva
Pur assodato che intervenire sull’Iva non sia una strada che favorisca le aziende, non si può non far notare come sulle forniture di energia elettrica non sia stata prevista alcuna agevolazione sull’Iva (contrariamente alla fornitura di gas che è stata portata al 5%): è innegabile che lo Stato, in virtù dell’esplosione del costo dell’energia, stia ottenendo del extragettito per il Fisco (https://www.ilsole24ore.com/art/entrate-fiscali-caro-energia-fa-esplodere-l-iva-importazioni-599percento-AEHaBRkB). La richiesta di Aja è che una parte di questi introiti straordinari venga destinato alle imprese che rischiano di essere messe in ginocchio dagli aumenti delle bollette.
“Prendiamo di buon grado – continua il presidente Aja, Contarini – quanto previsto dal Decreto Semplificazioni, che elimina il vincolo de minimis (la disciplina degli aiuti di stato standard), consentendo alle imprese di beneficiare liberamente del contributo per il secondo trimestre 2022, rispondendo in questo modo ad una delle richieste che la nostra categoria aveva avanzato. Ci aspettiamo che analoga disciplina venga estesa anche per il resto dell’anno”.
Queste richieste verranno formalizzate a Federalberghi nazionale.
“Questo sarà il primo punto di un dossier di proposte – conclude Contarini – che saranno inviate ai candidati del Veneto, alle prossime elezioni politiche e che saranno chiamati a trasformare le proposte in azioni concrete”.