Jesolo, dopo la sparatoria interviene il sindaco: "Serve certezza della pena e pugno duro con rimpatri ed espulsioni"
Il sindaco di Jesolo torna sull’episodio di violenza verificatosi martedì sera dopo i primi elementi emersi dalle indagini delle forze dell’ordine
Taser, status speciale, certezza della pena, linea decisa sulle espulsioni e sui rimpatri. Ecco cose serve a Jesolo per reagire secondo il primo cittadino...
Jesolo, dopo la sparatoria interviene il sindaco: "Serve certezza della pena e pugno duro con rimpatri ed espulsioni"
“La questione sicurezza impone delle riflessioni di carattere più generale e politico. Siamo in campagna elettorale per le Politiche e credo che il prossimo Parlamento non potrà prescindere dall’affrontare alcune questioni urgenti. È necessario garantire la certezza della pena nei confronti di tutte quelle fattispecie che turbano la convivenza sociale: spaccio, furti, rapine. Altra questione riguarda rimpatri ed espulsioni, per i quali chiediamo una linea più decisa.
Infine anche un riconoscimento dello status speciale di Città Balneare, tema principe del G20 Spiagge. Siamo realtà che si trasformano in metropoli ma hanno strumenti e dotazioni da città di 26.000 abitanti. Ciò significa che la presenza in città delle forze dell’ordine deve essere riparametrata, ma anche che le Polizie locali devono avere la possibilità di utilizzare strumenti come, a titolo di esempio, il taser”.
Il commento del Governatore Luca Zaia
“Mi rifiuto di pensare che l’immagine di una qualsiasi località veneta possa essere omologata al far-west, alla notizia di aggressioni e ad altri fatti come quelli a cui abbiamo assistito Jesolo. Verso simili fenomeni e verso i responsabili è indispensabile pugno di ferro e tolleranza ‘doppio zero’. Faccio mio l’invito alle già efficienti Forze dell’ordine, la cui abnegazione è eccezionale, a essere ancora più presenti e incisive.
Sono pienamente consapevole dei limiti dettati dai problemi organico o legati ad altre problematiche; a questo punto chiedo che si valuti anche di impegnare l’Esercito a garantire la sicurezza nei nostri centri. I cittadini hanno il diritto di sentirsi sicuri e non dobbiamo pensare solo a chi vive in Veneto ma anche alla legittima tranquillità dei turisti. Noi non facciamo parte di coloro che pensano che la presenza delle Forze armate sia una minaccia per la democrazia; siamo da sempre convinti che le divise sono al fianco e al servizio dei cittadini”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, commenta le notizie dei gravi fatti di violenza verificatisi a Jesolo.
“Oltre alla inaccettabile gravità dell’accaduto – prosegue il Governatore - stiamo parlando di località per le quali la comunicazione negativa prodotta da queste notizie è un vero boomerang contro il richiamo turistico che da sempre vantano. Noi dobbiamo coccolare i nostri ospiti, metterli a loro agio e difenderli fino in fondo. Di fronte a notizie così sgradevoli, dobbiamo tenere presente che il turismo nelle spiagge del Veneto significa 32 milioni di presenze annue, il 66% delle quali sono straniere.
Stiamo parlando, quindi, di aspetti economici perché parliamo della più grande industria della nostra regione con un fatturato di 18 miliardi di euro annui. Oltre a provvedere alla necessità di garantire la sicurezza, è fondamentale preoccuparsi dell’effetto deflagrante che potrebbe avere questo fenomeno sui media internazionali. Quindi, assolutamente non va sottovalutato quanto sta accadendo e non va abbassata la guardia: tolleranza ‘doppio zero’, quindi, e se e serve l’Esercito”.