Falsi sordomuti aggrediscono sacrestano e minacciano il parroco: "Sappiamo dove vivi"
La situazione è insostenibile... la banda non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro.

Raccolgono soldi dai passanti per delle sedicenti associazioni che lavorerebbero a favore dei sordomuti... e invece quel denaro finisce nelle loro tasche. Ma guai a farglielo notare, perché si rischia di finire come parroco e sacrestano: nella "migliore" delle ipotesi ce la si cava con una minaccia, nella peggiore si arriva alle mani...
Falsi sordomuti aggrediscono sacrestano e minacciano il parroco: "Sappiamo dove vivi"
Il primo caso documentato dalla stampa locale risale a martedì. Don Roberto Donadoni, referente di diverse parrocchie della zona, è stato minacciato da un falso sordomuto che era appena stato allontanato dalla chiesa di San Moisè. "So dove abiti - aveva detto - so che vivi vicino al campanile". E a quel punto il parroco si era sentito in dovere, giustamente, di chiamare le Forze dell'ordine. L'uomo, che era insieme ad altri falsi sordomuti, era stato identificato dalla Polizia locale e sanzionato con un daspo di 48 ore da Venezia.
Ieri, però, il secondo capitolo di questa triste storia. A San Zaccaria si è verificata un altro episodio. Un'aggressione, questa volta, a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri: il sacrestano è stato colpito al volto con la cartelletta usata per raccogliere le finte donazioni. Finte perché non arrivano ad alcuna associazione, finiscono semplicemente nelle tasche dei truffatori.
Quella in azione è una vera e propria banda. Una banda che sfrutta una strategia ben rodata: si porge ai passanti un foglio da firmare in favore di un'associazione per i sordomuti. Peccato che quel sodalizio non esista. Sui fogli ci sono riportate altre donazioni in tre lingue diverse, solo con lo scopo di convincere gli ignari benefattori a compiere lo stesso bel gesto.
Venti euro, cinquanta, dieci: non conta, loro prendono tutto. A volte poi i falsi sordomuti possono essere davvero insistenti, al limite del sopportabile. L'anno scorso la situazione era degenerata. Due ragazzi avevano "assediato" dei turisti in chiesa di San Moisè. Il don avvisato dal sacrestano era intervenuto: la risposta dei truffatori era stata violenta e dopo aver minacciato il prete avevano anche sferrato un pugno che aveva colpito il collaboratore del don...