Scritte anti-droga sui locali dello spaccio: il raid dei residenti
I residenti sono entrati in azione, presumibilmente, di notte in via Gozzi. E hanno "marchiato" i luoghi in cui si vende morte...
Siamo abituati a vedere l'inviato di Striscia, Vittorio Brumotti, paladino televisivo della cultura anti-spaccio di droga, mettere in fuga i pusher nei luoghi della quotidianità di ogni città. Un po' meno frequente, invece, vedere un atto concreto compiuto dai residenti. E invece questo scenario si è verificato a Mestre dove alcuni cittadini, stanchi della situazione, hanno "segnalato" a colpi di bombolette spray i locali in cui si spaccia droga.
Scritte anti-droga sui locali dello spaccio: il raid dei residenti
C'è un magazzino ormai chiuso da tempo, la lavanderia automatica a gettoni, e poi attività ricettive come un hotel, e non manca nemmeno un bar. Sono questi gli obiettivi di qualche cittadino esasperato residente in via Gozzi a Mestre, protagonista la scorsa notte di un vero raid anti-droga. Un raid abbastanza particolare, c'è da dirlo, perché non si è agito con la violenza. Si è scelta una via forse più concreta e magari anche, per certi versi, "utile": i "Brumotti" della situazione, infatti, si sono armati di bomboletta spray e hanno "marchiato" tutte quelle attività in cui c'è una fiorente attività di spaccio.
E allora ecco che via Gozzi si è svegliata un po' diversa rispetto al solito, tappezzata di scritte in arancione... scritte come "Covo di spacciatori", "Cocaina", "Pusher". Scritte con tanto di freccia che indica la sedia usata da chi ogni giorno vende morte... La controffensiva dei gestori dei locali è stata immediata. Olio di gomito e solventi e le scritte sono sparite. Ma non dall'immaginario collettivo, questo è poco ma sicuro.
C'è da dire che il gesto, per quanto si tratti comunque di un atto di vandalismo, affonda le radici in una situazione che per certi residenti è divenuta da anni insostenibile. Nelle scorse settimane, poi, le Forze dell'ordine hanno tentato di arginare il problema: otto i pusher identificati nel centro di Mestre, tre in via Gozzi. Il profilo degli spacciatori, quasi sempre converge sulle medesime caratteristiche: irregolari sul territorio italiano e giovani, spesso giovanissimi.
Dalla parte dei cittadini c'è anche la Chiesa. I referenti della Comunità di Sant'Egidio, infatti, hanno invitato a osservare il problema da un angolo visuale più ampio, cercando di capire il motivo che induca tanti stranieri a entrare nel business della droga. Tempi infiniti per ottenere i documenti necessari per trovare un lavoro, per esempio, commercianti costretti a girare la testa dall'altra parte per evitare guai seri, residenti stanchi e anziani che non possono di certo contrastare con le proprie forze tale fenomeno.