La nuova "moda" dei ristoratori: la pesca di ostriche sotto il ponte della Libertà
Gli esperti avvisano: "Sono piene di inquinanti". E c'è il timore che finiscano in qualche menù...
Gli archi del ponte della Libertà, come è noto ormai da anni, sono divenuti la "casa" per diverse colonie di ostriche. Ostriche che, nel tempo, hanno letteralmente ostruito le strutture architettoniche che sostengono il collegamento tra Venezia e la terraferma.
La nuova "moda" dei ristoratori: la pesca di ostriche sotto il ponte della Libertà
In più di un'occasione si è pensato di attuare una strategia per liberare gli archi, ma senza risultati determinanti. E ora si è scoperto che in realtà c'è già chi si sta occupando di tale criticità. Si tratta di alcuni cittadini, soprattutto di origini cinesi, che hanno preso l'abitudine di andare a pesca di ostriche proprio lì sotto... Che fine facciano i molluschi bivalvi più famosi del mondo, non è dato saperlo. Ma di certo, spariti dagli archi dei ponti, potrebbero diventare l'alimento "principe" di qualche consumatore. E la preoccupazione, ora, corre tra i veneziani.
Sì, perché la paura è che diventino cibo per alcuni ristoranti della zona. Non è una questione di "discriminazione" alimentare. Le ostriche sono da sempre molto apprezzate. Ma non quelle. E il motivo è presto detto. Sono stati gli esperti a mettere subito l'accento su un problema assai grave e di facile comprensione. La zona in cui crescono quelle ostriche risulta assai inquinata. Veleni, diossina, idrocarburi e batteri. Insomma non proprio dei "condimenti" che si vorrebbero degustare in una pietanza... In questo periodo è in corso la pulizia di una ventina di archi del ponte da parte del Provveditorato. 19 erano già stati liberati. Come è facile intuire ne restano ancora moltissimi da sistemare.