Il parroco lo cacciò, ma ora in chiesa si fa la veglia pro gay
Il gruppo di genitori cattolici guidato dal padre del giovane cacciato si è riunito per la prima volta nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice della Gazzera
Quando aveva 16 anni aveva confidato in confessione la sua omosessualità al parroco. E lui lo cacciò dal confessionale. La domenica successiva, poi, di fronte a tutta la comunità gli negò la comunione...
Il parroco lo cacciò, ma ora in chiesa si fa la veglia pro gay
Una giornata storica per i genitori di figli omosessuali quella di martedì 17 maggio 2022, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia. Mamme e papà di figli Lgbt+ si sono potuti incontrare in chiesa per una veglia. Il gruppo che si chiama "Tutti figli di Dio" è nato quando il "leader", Roberto Stevanato, oggi 75enne, all'epoca dei fatti 55enne, scoprì che il figlio era omosessuale. Ma non fu questa la causa scatenante. Pochi giorni dopo il parroco della chiesa che tutta la famiglia frequentava, rifiutò la comunione al giovane che aveva 16 anni. Success di fronte a tutta la comunità... Sono trascorsi 20 anni da quel giorno, venti lunghi anni fatti di "battaglie" nella società civile ma soprattutto nella chiesa. E ora è arrivato il momento tanto sperato.
La parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice della Gazzera ha aperto le sue porte
Ad accoglierli è stata la parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice della Gazzera, per la prima volta nella storia della Diocesi di Venezia. Un piccolo passo indietro nel tempo per ricostruire quanto accaduto è doveroso per comprendere le ragioni di tanta mobilitazione. Il figlio di Stevanato ora ha 39 anni e quando scoprì da adolescente di essere gay volle raccontarlo al parroco di allora. Ma la risposta non fu quella sperata. Il sacerdote, infatti, lo cacciò dal confessionale. La domenica seguente, poi, ci fu il "no" alla comunione. Un gesto che fece discutere e provocò nel ragazzo un turbamento. Questo spinse i genitori a fare qualcosa, sempre schiacciati, però, tra dogma e amore per il figlio. Non fu di certo facile, soprattutto all'inizio, far accettare questa situazione alla parrocchia. Ma l'amore per un figlio supera qualsiasi ostacolo...
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Una lunga battaglia... ma c'è ancora molto da fare
Ora la situazione è di certo migliorata, anche e soprattutto grazie alla grande mobilitazione della comunità Lgbt+. Una volta era praticamente impossibile dichiarare il proprio orientamento sessuale se questo non era in linea con il canone dell'eterosessualità. E non è una questione di età: non sono solo i giovani a incontrare ostacoli, anche gli adulti fanno fatica. Nella storia del gruppo "Tutti figli di Dio", purtroppo, c'è anche una storia tragica: un ragazzo che per un breve tempo ha seguito le attività, poi, schiacciato dalla pressione, si è tolto la vita. Il gruppo veneziano fa parte di una rete che si chiama "Tre volte genitori", diffusa su tutto il territorio nazionale che si occupa di "avvicinare" le (troppo spesso) incomunicabili realtà ecclesiastiche con le comunità Lgbt+.