Consorzio Venezia Nuovo salvato dal fallimento: Mose (forse) pronto per il 2023
Scampato il fallimento ora ci sono i fondi per terminare la grande opera (e anche per la manutenzione)
Il Mose non è solo barriere e bocche di porto. Ma anche le opere compensative del piano Europa, dell'Arsenale, di Piazza San Marco. Il Mose è un insieme di opere tutte da compiere senza eccezioni. E questa non è una novità. Quello che cambia è ora un altro aspetto, finalmente ufficializzato: i soldi ci sono. Il Consorzio Venezia Nuova è tornato in attivo e adesso è tempo di rimettersi a lavorare.
Consorzio Venezia Nuovo salvato dal fallimento: Mose (forse) pronto per il 2023
E' stato il presidente dei costruttori edili di Venezia a lanciare un vero e proprio appello, a nome delle imprese del Mose, nelle scorse ore, proprio a margine della notizia più attesa: quella delle sorti del Consorzio, che ha scongiurato il rischio del fallimento. Il commissario liquidatore Massimo Miani ha ascoltato questo appello e ha illustrato il "piano di battaglia", perché ora non manca davvero nulla per ripartire.
"Abbiamo avuto bisogno di un po' di tempo per rimettere in moto la macchina - ha spiegato il commissario - I lavori erano fermi da oltre un anno, quasi due. Questa settimana si riparte".
Tanti i soldi nelle casse del Consorzio, compresa una quota per i costi extra delle materie prime e per l'energia. Basti pensare che il sollevamento delle paratoie costa tra personale ed energia 300mila euro. La commissaria sblocca-cantieri ha in mente un progetto che si affidi ai pannelli solari per alimentare il Mose. Ma la soluzione sostenibile non sarà pronta per il prossimo anno.