Fa troppe multe e Trenitalia lo licenzia ma lui fa causa all'azienda e vince
La storia di Francesco Bonanno, 61 anni, siciliano di origini ma jesolano d'adozione...
Era l'incubo dei trasgressori, il "supereroe" dei binari, il condottiero senza macchia che a colpi di sanzioni assicurava alla giustizia i viaggiatori "portoghesi". E per questo era stato licenziato: troppo severo, troppe multe. E quindi a casa. Ma lui ha portato il suo caso in Tribunale e ha vinto. Ora è tornato in servizio...
Il capotreno licenziato perché faceva troppe multe ha vinto in Tribunale ed è stato reintegrato
Ha iniziato come tutti i giorni. All'alba. E' salito sul treno, si è guardato attorno, e poi si è messo a lavorare. Con la solita passione. E' tornato in servizio il 61enne Francesco Bonanno, siciliano di origini, jesolano d'adozione capotreno un po' speciale. Ed è per questo che si è meritato gli onori della cronaca nazionale. Nel 2017, infatti, fu licenziato "per giusta causa" perché Trenitalia gli contestava di aver compiuto 175 errori nell'emissione dei titoli di viaggio destinati ad altrettanti passeggeri pizzicati senza biglietto.
E lui ha ha risposto all'azienda facendo causa: quelle contestate, infatti, erano solo una piccolissima parte di tutte quelle che lui aveva comminato negli anni. Il 3,5 per cento, per essere precisi. Migliaia. Da record. E tutti i Tribunali gli hanno dato ragione. Nei giorni scorsi la Cassazione ha chiuso il caso annullando il licenziamento. E lui è stato reintegrato. Zelante, sì, forse con uno zelo pure eccessivo, ma inflessibile e preciso nell'elevare le contravvenzioni, Bonanno è potuto tornare sulle sue amate carrozze, quelle che sognava fin da quando era un bambino.