Noventa di Piave

Perde le staffe in ambulatorio, scardina la porta e si scaglia contro i medici

Solidarietà da parte della sezione veneta della Federazione italiana dei medici di famiglia...

Perde le staffe in ambulatorio, scardina la porta e si scaglia contro i medici
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"Non possiamo più accettare che simili atti di violenza continuino a ripetersi nel nostro territorio. I medici e il personale sanitario tutto devono poter lavorare in piena sicurezza e serenità. Chiediamo alle autorità competenti di fare piena luce sulla vicenda e di adottare tutti i provvedimenti previsti dalla legge 113 del 2020".

Perde le staffe in ambulatorio, scardina la porta e si scaglia contro i medici

Il segretario Maurizio Scassola e tutta la FIMMG Veneto esprimono una dura condanna per l’ultimo episodio di aggressione registrato ai danni di operatori sanitari lo scorso 25 marzo nella Medicina di Gruppo di Noventa di Piave, quando un paziente, visibilmente alterato e già noto per comportamenti violenti, ha addirittura scardinato una porta per entrare nell’ambulatorio e scagliarsi contro due medici di medicina generale, insultandoli pesantemente. L’uomo è stato denunciato.

Il segretario e la FIMMG Veneto esprimono la massima solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti – la dottoressa Patrizia Granzotto, il dottor Egidio Mundo e il dottor Lorenzo Spadotto – appoggiando, sostenendo in pieno e facendo proprie le richieste di azioni urgenti da loro avanzate all’amministrazione comunale per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e dell’utenza:

  • installare un sistema di videosorveglianza interna e rendere di nuovo effettivo quello esterno, oggi non operativo;
  • potenziare l’illuminazione esterna in tutta l’area dell’ambulatorio;
  • valutare la sicurezza di porte e finestre;
  • valutare l’installazione di antifurti e antiscasso.

"Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inail – conclude Maurizio Scassola – tra il 2019 e il 2020 le denunce di aggressione al personale sanitario in Veneto sono quadruplicate, da 4.184 casi a più di 15mila. E oltre il 17% di questi episodi avviene negli ambulatori dei medici di famiglia o dei pediatri. Da eroi siamo, dunque, tornati a essere il bersaglio di pazienti arrabbiati, frustrati e insoddisfatti.

I medici di medicina generale non vanno lasciati soli: hanno bisogno del supporto di tutte le autorità competenti. È necessario, però, anche un cambio di passo culturale che promuova i valori della solidarietà e del rispetto di ciascuno. Soprattutto di chi, anche durante gli anni della pandemia, non si è mai tirato indietro, spendendosi con pazienza, professionalità e impegno a tutela della salute di tutti".

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