Shock a Venezia: cucine degli orrori e lavoratori in nero nelle zone della movida
Incredibile scoperta nei locali più frequentati da turisti e residenti...

Nella serata di venerdì i Carabinieri del Comando Provinciale di Venezia hanno svolto una serie di controlli coordinati, con l’impiego di oltre 80 uomini, in diverse zone del territorio veneziano, finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa, dello spaccio di stupefacenti, al controllo della circolazione stradale e delle zone della c.d. “movida”: ristoranti e piazze della movida nel centro storico di Venezia, di Mestre, del miranese, dell’Est veneziano e nella zona di Chioggia. E ne hanno trovate di tutti i colori.
Shock a Venezia: cucine degli orrori e lavoratori in nero nelle zone della movida
In particolare i Carabinieri della Compagnia di Venezia e del Nucleo Natanti, con il supporto del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Treviso e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Venezia, hanno passato al setaccio il centro storico veneziano. Una trentina di Carabinieri, sia in divisa che in borghese, hanno incentrato i controlli sulla repressione dei reati in materia di stupefacenti nelle zone di maggior afflusso di giovani e turisti ed effettuato dei controlli sanitari ed amministrativi degli esercizi commerciali nelle zone di San Marco.
Il controllo ha permesso di elevare sanzioni amministrative per un totale di 150 mila euro con la contestuale sospensione amministrativa delle licenze di un locale, nonché di controllare più di 100 persone all’interno delle zone di movida di Rialto. I carabinieri dell’Antisofisticazione e Sanità e dell’Ispettorato del Lavoro hanno riscontrato in tutti gli esercizi commerciali non solo carenze sanitarie all’interno delle cucine ma anche molteplici lavoratori in nero. Immediata la chiusura delle serrande e la sospensione delle licenze per due locali, fin quando non adegueranno la sicurezza dei locali e gli ammanchi strutturali.
Droga, alcol (e molto altro) a Mestre, Mirano e Riviera del Brenta
I servizi dei Carabinieri della Compagnia di Mestre hanno interessato invece le aree sensibili della terraferma, come il quartiere “Piave” e le zone di ritrovo esterne sulla direttrice del Miranese e Riviera del Brenta in particolare su Mira, Mirano e Noale. L’attività si è sviluppata in controlli dinamici dei soggetti ritenuti d’interesse operativo, con la proiezione di pattuglie appiedate e automontate, sia in uniforme che non, che hanno garantito una maggiore dinamicità nel controllo del territorio e nella prevenzione dei reati con l’identificazione di 164 persone e 48 veicoli, e verifiche su vari esercizi pubblici, anche in funzione di controllo sul rispetto delle norme del distanziamento sociale.
L’attività di controllo ha portato alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria, che vaglierà le varie ipotesi di reato, nei confronti di diversi soggetti non in regola con le norme di soggiorno per gli stranieri o colti con involucri contenenti ipotizzabile sostanza stupefacente.
Anche le basilari operazioni di identificazione dei soggetti trovati nella zona del “quartiere Piave” hanno permesso di accusare più di un soggetto, quasi tutti stranieri, di diverse ipotesi di reato: si va dalla falsa attestazione di generalità di un tunisino che voleva forse eludere i controlli, alle varie ipotesi di violazione del divieto di dimora nel Comune di Venezia o del c.d. “Daspo urbano” (ben dieci).
Infine la vicenda di un giovane 29enne il quale, evidentemente sicuro di non venire controllato, almeno in quel momento, sul rispetto del regime degli “arresti domiciliari”, veniva invece sorpreso in compagnia della ragazza che era andato a trovarlo, in violazione delle prescrizioni imposte del Giudice. Per lui segnalazione all’A.G. con richiesta di aggravamento della misura alternativa.
I controlli alla circolazione stradale hanno permesso invece di denunciare due persone con un tasso alcolemico alto, ritirando i rispettivi documenti di guida. Quattro ragazzi veneziani sono stati invece segnalati alla Prefettura di Venezia per consumo di stupefacenti poiché trovati in possesso di alcuni grammi di marijuana.
Eroina e coltelli a Musile di Piave, Noventa e Cavallino
A Musile di Piave, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Donà di Piave hanno raccolto elementi indiziari ritenuti utili per poter ipotizzare nei confronti di un 44enne nigeriano del luogo, con pregiudizi penali e di polizia, il reato di spaccio di sostanze stupefacenti per aver ceduto probabile sostanza stupefacente.
Sempre personale del Nucleo Operativo e Radiomobile ha invece controllato in Noventa di Piave un 55enne del luogo trovandolo in possesso di un coltello della lunghezza di 24,5 centimetri e raccogliendo quindi indizi di reità ritenuti validi per ipotizzare nei suoi confronti il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Nello stesso comune infine i Carabinieri hanno sorpreso un 41enne di Cavallino Treporti (VE) in possesso di un grammo di probabile eroina. L’uomo verrà segnalato alla Prefettura di Venezia per uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti e, avendo l’immediata disponibilità di un veicolo, gli è stata contestualmente ritirata la patente di guida.


