Solidarietà

Gli hotel di Jesolo aprono le porte (gratuitamente) ai profughi ucraini

Ma non solo. Anche i cittadini hanno garantito la disponibilità di spazi, da stanze vuote a seconde case. Una vera e propria mobilitazione generale che dimostra tutta la grandezza del cuore veneto...

Gli hotel di Jesolo aprono le porte (gratuitamente) ai profughi ucraini
Pubblicato:

Una vera e propria mobilitazione. Una catena di solidarietà che abbraccia tutto il litorale, tutta la città, passando dai semplici cittadini agli imprenditori. Anche quelli impegnati in un settore strategico per la zona: quello degli alberghi.

Gli hotel di Jesolo aprono le porte (gratuitamente) ai profughi ucraini

Sono anche loro, infatti, i protagonisti dell'accoglienza made in Veneto, che può contare sulla disponibilità di alcuni albergatori benefattori. Hanno deciso di aprire le porte dei propri hotel per accogliere gratuitamente i profughi della guerra in Ucraina. Per coordinare al meglio tutto questo articolato sistema diffuso di accoglienza, però, non si è lasciato indietro alcun passaggio.

E' stata aperta un'unità di crisi all'interno dei Servizi sociali di Jesolo. I primi rifugiati sono già arrivati a Jesolo ma, come anche confermato dal Governatore Luca Zaia, i numeri sono destinati decisamente a crescere. E molti dei profughi sono donne e bambini, per cui dovranno essere impiegate tutte le attenzioni del caso, fornendo le massime garanzie.

LEGGI ANCHE: Emergenza profughi: come accoglierli in Veneto, Zaia pensa ai più piccoli


Come detto la macchina della solidarietà jesolana può contare anche sui residenti che hanno messo a disposizione le proprie abitazioni per accogliere gli ucraini in fuga dalla barbarie della guerra. Ovviamente anche la Regione ha messo in campo tutta una serie di misure per dare una mano.

Per quanto riguarda, invece, gli aiuti inviati direttamente nei territori colpiti dall'offensiva russa, sono appena arrivati in una cittadina al confine con la Polonia, un carico di materiale raccolto con la parrocchia di San Giovanni Battista e pagata da due cittadine ucraine. Medicinali, cibo, beni di prima necessità, oltre ai camion "guidati" dalla Asolo Tir di Matteo Bergamo. Il comune, inoltre, grazie a Jesolo Patrimonio, ha individuato un magazzino per accogliere tutti prodotti destinati ai territori in guerra.

TI POTREBBE INTERESSARE: L'imprenditore di Jesolo Matteo Bergamo sta salvando i profughi accogliendoli nella sua ditta in Polonia

La storia di Oxana e del figlio malato di leucemia: accolti a Padova dopo la fuga dall'Ucraina

In fuga dall'Ucraina, per scappare dall'orrore della guerra e avere la possibilità di curare il figlio malato di leucemia. Nel corso della serata di martedì 8 marzo 2022, Oxana, 38enne ucraina di Leopoli, come riporta Prima Padova, è stata accolta insieme a Luka, 2 anni, al reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'ospedale di Padova.

Seguici sui nostri canali