La storia del Capodanno veneziano (o cao de ano) che ai tempi della Serenissima si festeggiava il 1 marzo
Il Capodanno veneziano continuò a essere festeggiato l’1 marzo fino alla caduta della Repubblica Serenissima, nel 1797.
Ai tempi della Repubblica Serenissima il Capodanno veniva festeggiato il 1 marzo. Originariamente, però, il giorno scelto per l’inizio del nuovo anno coincideva con quello del 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia, di cui quest’anno si festeggiano i 1600 anni, dell’Annunciazione e, secondo una leggenda greca, anche data della creazione del mondo.
La storia del Capodanno veneziano (o cao de ano) che ai tempi della Serenissima si festeggiava il 1 marzo
Era proprio il 25 marzo, infatti, che secondo quanto riportano le Cronache Altinate del tredicesimo secolo, venne fondata Venezia con quello che viene considerato il suo primo simbolo di nascita: la chiesa di San Giacomo di Rialto. Il 25 marzo, inoltre, assume un significato metaforico importante di nascita divina e terrena in quanto anche giorno dell’Annunciazione di Maria oltre che della fondazione della di Venezia. Il 25 marzo del 421, poi, coincideva anche con il Lunedì di Pasqua assumendo, così, anche un significato simbolico di resurrezione.
Solo successivamente si decise di anticipare il primo giorno dell’anno al 1 marzo per una comodità di calcolo.
Quella del 1 marzo è una data che faceva riferimento al calendario dell’Impero Romano che seguiva la stessa datazione per l’inizio dell’anno nuovo. I nomi dei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre stavano a indicare, infatti, rispettivamente settimo, ottavo, nono e decimo a partire da marzo.
Nella città lagunare, il Capodanno (in veneziano “cao de ano”) del 1 marzo era una festività ufficiale e rappresentava la fine dell’inverno e l’arrivo della Primavera, un momento di rinascita e nuovo inizio. I veneziani, infatti, erano soliti festeggiare l’arrivo del nuovo anno andando in giro per i campi e le calli della città battendo sul petto pentole e altri oggetti rumorosi per allontanare metaforicamente la stagione più fredda dell’anno e far arrivare presto la Primavera.
A Venezia, la data del Capodanno del 1 marzo, veniva identificata nei documenti ufficiali, con il termine MV (more veneto) cioè “secondo l’uso veneto” per evitare che venisse confusa, così come le altre date dell’anno, con quelle del calendario gregoriano, voluto da Papa Gregorio Magno a partire dal VI secolo, che collegava il Natale alle festività del nuovo anno.
Il Capodanno veneziano continuò a essere festeggiato l’1 marzo fino alla caduta della Repubblica Serenissima, nel 1797.