Calano i contagi ma a Venezia si rischia il lockdown dei mercati per i rincari delle materie prime
Agenti e rappresentanti di commercio a terra a causa dell’effetto Covid. E gli aumenti dei costi delle materie prime rappresenta una vera e propria batosta...
Il grido d’allarme di FNAARC Confcommercio Venezia (circa 700 professionisti), che si appella alla politica. Il presidente Montesco: “Spese aumentate del 30%. Non fate estinguere i promotori del made in Italy e dell’economia del Paese”.
Calano i contagi ma a Venezia si rischia il lockdown dei mercati per i rincari delle materie prime
“Sono ripresi i costi, non l’attività: gli agenti e i rappresentanti di commercio sono schiacciati dalla congiuntura economica e dei mercati internazionali più negativa che si potesse immaginare”.
Stefano Montesco, alla guida della rappresentanza Veneziana di FNAARC Confcommercio, fa eco al presidente nazionale della categoria, Alberto Petranzan che in queste ore non esita a definire “una tempesta perfetta” la situazione economica generale e le relative conseguenze che si stanno abbattendo in queste settimane su una delle figure più importanti per l’economia, la promozione del made in Italy e gli scambi internazionali.
“Nell’immaginario collettivo siamo quelli che mangiano migliaia di chilometri all’anno – spiega Montesco – ma questi viaggi sono la nostra missione al servizio della produzione, del marketing delle aziende e del prodotto interno lordo (Pil) del nostro Paese e delle nostre aree più competitive, come il Veneziano e il Veneto”.
Si tratta di circa 700 professionisti tra Città Metropolitana di Venezia e provincia di Rovigo, che intermediano mediamente poco meno del 60% del valore aggiunto delle imprese di questo territorio, caratterizzato dalla prevalenza delle piccole e medie imprese.
Continua Montesco:
“Con una media annua di oltre 60mila km e con i carburanti in continua crescita, proprio in queste ore sono state superati i 2 euro al litro sia per benzina che per diesel, è facile intuire quanto sia l’esborso ulteriore rispetto alla situazione pre Covid per un agente e un rappresentante di commercio e i conti sono presto fatti: non meno del 30% in più”.
Non confortano né il blocco degli aumenti dei pedaggi autostradali in Italia ma nemmeno i fatturati in crescita:
“Un miraggio poiché il decollo dell’inflazione sta erodendo i margini in termini reali del ricavato – l’analisi di Montesco che richiamando valutazioni di FNAARC nazionale e del collega Petranzan, precisa: “I nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell'online e la carenza di prodotti da vendere con i ritardi nelle forniture''.
Fnaarc Confcommercio sollecita pertanto subito interventi concreti per gli agenti e rappresentanti di commercio: riduzione del costo del carburante, anche agendo sulle accise e, più in generale, la calmierazione dei costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell'acquisto dell'auto perché il tetto attuale non consente agli operatori di poter investire adeguatamente per rispondere a pieno alle loro esigenze: dalla maggior sicurezza dell'autovettura, alle nuove tecnologie green. Infine, è necessario ridurre la pressione fiscale abbassando le aliquote.
“Contiamo su una maggiore attenzione alle nostre istanze da parte dei rappresentanti in Parlamento, nel Governo e nella Regione del Veneto del nostro territorio di Venezia e Rovigo” è l’appello che Montesco rimbalza anche a livello veneziano, “per far sì che i primi ambasciatori e promotori in Italia e all’estero dei nostri prodotti e degli scambi commerciali in Europa non siano spazzati via definitivamente, dopo aver così duramente resistito durante i drammatici mesi delle misure anti Covid”.