L'arte di strada svela il dramma dei commercianti: Freak of Nature "conta" i negozi sfitti a Venezia
Lo street artist ha stupito tutti di nuovo...

Semplice, minimale, essenziale. Ma potente. Tanto da sollevare un polverone, sul ruolo dell'arte, ovviamente, e anche sulla società, sulle condizioni del commercio, sulla crisi economica. Insomma, una vera e propria forza della natura l'artista Freak of Nature, che ha colpito ancora con il suo attacco d'arte di strada.
L'arte di strada svela il dramma dei commercianti: Freak of Nature "conta" i negozi sfitti a Venezia
Ha segnato, con i suoi caratteristici tratti verticali color verde (di vernice delebile) stesi con il rullo, le vetrine dei negozi sfitti di Venezia. Ha intercettato, in altre parole, quel disagio già segnalato più volte, anche figlio della pandemia, che racconta di una città sempre più in difficoltà. E così, domenica mattina, la Serenissima (che da un po' non dorme più sonni proprio tranquilli) si è svegliata così: con le vetrine dei negozi "segnate" e numerate.
Come a dire, insomma, che un'emergenza, un'altra oltre al Covid, è già in piena espansione. E forse, ed è questo l'obiettivo dell'artista, occorre trovare una soluzione. Non un gesto solo critico, dunque, ma anche un buon auspicio per il futuro. Secondo le stime dell'artista, intervistato dal Corriere, sarebbero almeno 250 i locali vuoti, e nell'ambito della sua "performance" artistica ne ha raggiunti 130. Tanti, tantissimi, se si pensa che "dietro" ci siano storie, persone, famiglie in difficoltà.
Occorre dire che dei 130 alcuni sono già stati assegnati, per dovere di cronaca, e quindi sì, sono chiusi, ma riapriranno a breve sotto nuove spoglie. Però le saracinesche abbassate restano comunque molte. E non serve, poi, l'opera dell'artista per rendersene conto. Basta girare un po' per la città... Lo stile dell'attacco d'arte è volutamente scarno, il gesto della pittura simula la pianta di bambù, con la sua natura simile all'uomo, "infestante, adattabile, longeva". L'artista ha già lavorato in Veneto e prima di Venezia ha "colpito" anche Padova, Bassano, Vicenza e Belluno.



Foto dalla pagina Facebook @veneziamiofuturo