La Comunità ebraica di Venezia scomunica i No vax che si paragonano ai deportati
"Un confronto scandaloso".
Nell'ambito delle manifestazioni No vax e No Green pass abbiamo assistito a derive offensive, duramente criticate da istituzioni e opinione pubblica, in cui queste frange di manifestanti si paragonavano ai deportati ebrei nei campi di concentramento; senza risparmiare di scomodare simbologie del tutto inappropriate. Nella giornata di ieri, 23 gennaio 2022, Dario Calimani, presidente della Comunità ebraica di Venezia, in occasione della cerimonia cittadina per il Giorno della memoria - che si è svolta al Teatro La Fenice - ha condannato coloro che hanno che strumentalizzato la Shoah, insieme ai simboli ebraici, per scopi propagandistici contro l'obbligo del Green pass.
La comunità ebraica di Venezia "scomunica" i No vax
Sotto accusa le immagini delle manifestazioni e delle esternazioni del popolo no-vax e dei contestatori del certificato verde, che si sono paragonati ai deportati perseguitati dai nazisti.
"In un contesto in cui l'orrore della Shoah tende a confondersi con la politica delle dilanianti guerre civili, con le contese territoriali e la fuga dei migranti dalla fame alla civiltà è inevitabile che si giunga al limite di banalizzarla con analogie improprie. Fino, recentemente, allo scandaloso confronto con il Green pass obbligatorio. E nessuno se ne scandalizza troppo, come se si trattasse di un'innocua battuta. Come se la Shoah fosse stata solo una catastrofe per il popolo ebraico e non uno scempio per lo spirito umanitario della civiltà occidentale", ha puntualizzato Calimani.
Secondo il presidente l'antisemitismo è qualcosa di concreto, ancora fra noi:
"In questi giorni, a Venezia, si imbratta un manifesto della Memoria e vi si scrive sopra: Per accedere serve il super Green pass giallo, con riferimento alla stella dei tempi di Auschwitz. Non serve commemorare la Shoah se non si guarda in faccia l'antisemitismo di oggi, a casa nostra. Non ci possiamo illudere di assolvere il dovere della memoria con il rito di un giorno. Essa non è fatta di frammenti che si recuperano a volontà al momento del bisogno. Se la memoria è viva produce coscienza, pensiero, azione".
2021: l'anno più antisemita del decennio
Le parole di Calimani trovano riscontro nel rapporto della Wzo, l'Organizzazione sionista mondiale, che ha stabilito che con una media di almeno dieci episodi al giorno, il 2021 è stato l'anno più antisemita dell'ultimo decennio. Ma il numero effettivo di episodi di antisemitismo è reputato ancor maggiore, poiché molti incidenti non sono denunciati.
L'andamento dell'antisemitismo in Europa ha risentito del clima suscitato dalla pandemia di Covid-19. Mentre nel 2020 la diffusione del coronavirus ha alimentato teorie cospirazioniste che hanno fomentato l'antisemitismo, nel 2021 queste si sono riversate sul tema dei vaccini. Anche le rapporto si menzionano le pubbliche proteste in cui i manifestanti No Green pass esibivano la famigerata "stella gialla" paragonandosi alle vittime del Nazismo.
"L'uso di questi simboli ha creato un preoccupante fenomeno di 'trivializzazione dell'Olocausto', il cui scopo principale è sminuire le dimensioni dell'Olocausto e la sua unicità e importanza storica", si afferma nel rapporto, perfettamente in linea con la posizione di Calimani.