Venezia deserta e senza turisti: un giorno nella Serenissima travolta dal Covid
I commercianti soffrono. I viaggiatori, rispetto al solito sono pochissimi. Ma per chi viaggia (e non è un turista), osservare la città, seppure per pochissimo tempo, in queste condizioni, è davvero speciale...

Milano, Venezia, 20km a piedi, Burano, Venezia, altri 20km a piedi, e poi Milano. Tutto in un colpo. O quasi. Una bella avventura, in tempi Covid, tra qualche colpo di tosse sul treno, e un paio di starnuti (che ormai spaventano più di un terremoto), mi sono concesso una brevissima pausa dalla Lombardia che ti ingloba. E mi sono regalato un po' di Veneto. Pochissimo, a dire il vero, perché il giorno dopo ero già al lavoro... ma tanto è bastato per procedere con alcune valutazioni, che ho voluto mettere nero su bianco, per condividerle con voi cari lettori.
Foto e testo a cura di Alessandro Di Mise
Venezia deserta e senza turisti: un giorno nella Serenissima travolta dal Covid
Prima di tutto c'è un aspetto, non di poco conto: partire. Quanto avevamo dato per scontato questo verbo, questo atteggiamento, questo "gesto" così importante, prima della pandemia? Ora, dopo due anni di paura, lockdown, lutti, aperture e chiusure, ondate e proteste... insomma, adesso che sembra ci sia un po' di speranza all'orizzonte (per lo meno vediamo un orizzonte), si può tornare a vivere. E dobbiamo farlo, perché, sembrerà scontato, ma muoversi dalle proprie zone di confort, è sempre un fattore di crescita personale. L'amore per la scoperta, infatti, è uno dei sentimenti più nobili dell'uomo... e in Italia, siamo pure molto fortunati in quanto a mete da sogno.
Una di queste è senza alcun dubbio Venezia. E dintorni. Il Veneto in generale è una regione straordinaria in quanto a bellezze. Ma anche le altre regioni d'Italia non sono da meno. Ho deciso, però, di fare una corsetta a Venezia, per verificare con i miei occhi quanto la pandemia abbia travolto o meno i commercianti. Quanto, in sostanza, sia diverso, a colpo d'occhio, il flusso di turisti rispetto al periodo pre-Covid.
Spoiler alert: non c'è paragone. Sembra una città fantasma. Davvero. Non ci sono file, non ci sono masse informi di persone che affollano le calli o i campi. Nulla di tutto questo. E fa un certo effetto... Magari l'effetto "Carnevale in presenza" annunciato dal sindaco Brugnaro potrà dare uno stimolo, un impulso. Ma staremo a vedere. Di certo per i commercianti l'assenza di turisti è un problema serio.
Hotel e strutture ricettive sono vuote. I ristoranti pure. I negozi di souvenir non vendono. I vaporetti per le isole: totalmente accessibili senza dover fare nemmeno un metro di coda. Ho deciso, infatti, nel poco tempo a mia disposizione, di fare un salto rapidissimo a Burano. La più classica delle mete turistiche. Risultato: andata e ritorno senza il minimo disagio.
Insomma, diciamolo pure chiaramente. Per me che fotografo l'assenza, che cerco sempre di descrivere il vuoto attraverso le immagini, è stato un po' un soggiorno "felice". Perché ho potuto vedere, seppure di corsa (e le foto non sono di certo dei capolavori, e me ne scuso) una Venezia più reale. Più al naturale, diciamo, con più residenti che turisti.
Però dall'altro lato vorrei lanciare un appello, dal cuore, se possibile: al momento di scegliere dove andare, magari in occasione delle prime ferie a disposizione, cerchiamo di usare anche un po' la testa. E magari, per questa volta, proviamo a goderci il nostro territorio.
Non ne faccio un discorso patriottico. Non è proprio questo il mio scopo: vorrei, piuttosto, esaltare un sentimento di solidarietà (che fa comunque parte della nostra cultura, perché la Costituzione dà ampio risalto all'associazionismo, che è figlio, appunto, della solidarietà) nei confronti dei nostri concittadini.
Diamoci una mano tutti insieme. Poi il mondo è grande, è bello, è tutto da scoprire. Ma veniamo da un momento davvero difficile e per qualcuno, e parlo per esempio, proprio di una città come Venezia, è stato ancora più drammatico, visto che l'intera economia della zona regge sul comparto turistico.
E poi, dai, parliamoci chiaro... ma quanto è bella Venezia? Io sono rimasto assolutamente affascinato, sedotto, stregato... Ho cercato di raccontarla con il mio occhio da reporter cresciuto a pane e William Klein, Martin Parr, Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna (mi inchino, li cito solo per dare un riferimento dal quale sono evidentemente distante anni luce).
Ecco le 34 foto del brevissimo reportage