Santa Maria di Sala

La Speedline va al tavolo con i sindacati e ribadisce: "Chiudiamo lo stabilimento"

Confermata la decisione del gruppo svizzero di delocalizzare in Polonia o in Germania

La Speedline va al tavolo con i sindacati e ribadisce: "Chiudiamo lo stabilimento"
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Lo scenario è decisamente allarmante. Lo è per i lavoratori, circa 600, impiegati nello stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala. Ma anche per il territorio che perde un polo importante...

La Speedline va al tavolo con i sindacati e ribadisce: "Chiudiamo lo stabilimento"

La preoccupazione che era stata paventata dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, nei confronti della presunta volontà di chiudere lo stabilimento di Santa Maria di Sala di Speedline, si è tramutata in realtà. Triste realtà, a dirla tutta, per i circa 600 lavoratori oggi in stato di agitazione, contrari, quindi all'idea di chiudere per delocalizzare.

L'incontro con la proprietà infatti, ha confermato i peggiori sospetti: il Gruppo svizzero Ronal ha deciso, e l'iter si concluderà nell'arco del prossimo anno. Ieri, lunedì 6 dicembre 2021, si è tenuto il confronto tra parti sociali e proprietà ma l'esito non ha prodotto notizie positive.

Come previsto. La proprietà ha affidato l'incombenza a un team composto dal capo del personale del sito di Santa Maria di Sala, da un legale e da un advisor economico finanziario. Ci saranno nove mesi per individuare eventuali soluzioni alternative, come la riconversione, per esempio, del sito.

Ma questa idea sembra già improbabile per le parti sociali che hanno ribadito la volontà di chiedere il mantenimento della produzione che garantisce il lavoro a ben 605 dipendenti (più altre 100 esterni). A questo punto è stato proclamato lo sciopero continuato fino alle 6 di martedì mattina, mentre a mezzogiorno i sindacati incontreranno i rappresentanti della Città Metropolitana e giovedì sarà la volta dell'unità di crisi regionale.

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