La svolta

Lo Stato rinuncia a parte dei crediti per risanare il Consorzio del Mose... e oggi c'è l'acqua alta

Un accordo che può essere definito storico...

Lo Stato rinuncia a parte dei crediti per risanare il Consorzio del Mose... e oggi c'è l'acqua alta
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Sono state ore "febbrili" nell'ambito dell'affaire Mose... e ora si può davvero parlare di una svolta. E' stato, infatti, definito un accordo che può essere descritto come storico, tra il Consorzio Venezia Nuova e le imprese che, al momento, non avevano ancora ricevuto quanto dovuto in termini economici.

Lo Stato rinuncia a parte dei crediti per risanare il Consorzio del Mose

L'intesa, una volta sottoscritta, garantirà che il sistema possa continuare a funzionare, così come la realizzazione delle opere complementari al Mose, di primaria importanza per mettere in sicurezza l'area.

Ma da dove arrivano i fondi per saldare i debiti? Si tratta di uno sconto sui lavori futuri. Sarà proprio questo il passaggio che permetterà al Consorzio di recuperare parte delle risorse necessarie a pagare i debiti. Dall'altra parte, però, si tratta di un passo indietro. Una rinuncia, insomma, del Provveditorato, nei confronti di una parte considerevole dei crediti che vanta nei confronti del Consorzio Venezia Nuova (si parla di più di 100 milioni di euro).

Venerdì a Venezia ci sarà anche il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, per "benedire" l'accordo e tentare di chiudere i temi spinosi rimasti, compreso il porto e le Grandi navi. Ma la partita non è ancora finita: le tessere del complicato puzzle devono ancora essere tutte sistemate...

Oggi sistema attivo per l'acqua alta

Oggi, mercoledì 1 dicembre, la marea ha raggiunto davanti alla bocca di Porto del Lido, il livello di 119cm alle ore 07:20, mentre in mare aperto ha raggiunto 117cm. Venezia, grazie all'attivazione del sistema MOSE, ha raggiunto il livello di 71cm. Paratoie sollevate, dunque, anche oggi, per la marea. La prima del mese di dicembre, e di sicuro non l'ultima.

La saccatura che ha interessato la nostra regione nei giorni scorsi sta lasciando l’area adriatica. La situazione meteorologia per i prossimi giorni prevede il passaggio sull’Italia di una serie di nuove saccature con transito di minimi barici sul nord Italia associati ad aria molto fredda e stabile nei bassi strati.

Un profondo minimo depressionario sull’Europa settentrionale favorirà tra mercoledì 1 e giovedì 2 il passaggio di una nuova saccatura che comporterà un calo repentino della pressione atmosferica sull’Italia settentrionale creando un importante gradiente barico lungo l’Adriatico.

Di conseguenza si formeranno venti di Scirocco nel medio e basso Adriatico, mentre nel nord Adriatico venti di Bora favoriranno l’irruzione di aria fredda sulla pianura padana. Dalla sera di giovedì 2 in corrispondenza del transito del minimo si svilupperanno sul nord Adriatico venti catabatici da nord-est per la presenza di aria molto fredda sulle Alpi Dinariche; tali venti si estenderanno a tutto l’Adriatico nel corso della giornata di venerdì.

Gli alti valori di marea astronomica dovuti alla fase di sizigia (massimi tra 75 e 85 cm) si sommeranno sia all’importante livello medio residuale dovuto ai fenomeni mareali dei giorni scorsi sia al modesto contributo meteorologico legato all’evoluzione in atto. I modelli operativi presso i tre Istituti, portano alla indicazione dei possibili seguenti livelli di
marea:

  • mercoledì 1 dicembre: 110-120 cm alle ore 8:15
  • mercoledì 1 dicembre: 90-95 cm alle ore 21:15
  • giovedì 2 dicembre: 115-125 cm alle ore 8:50
  • giovedì 2 dicembre: 85-95 cm alle ore 22:00
  • venerdì 3 dicembre: 100-110 cm alle ore 9:25

Permangono condizioni favorevoli al fenomeno dell’acqua alta nelle ore mattutine fino a lunedì 6 dicembre.

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