Assalto alla Cgil di Roma, la risposta della sezione veneziana: "No a tutti i fascismi"
Dopo le drammatiche ore vissute a Roma, è arrivata la risposta di Filctem CGIL Venezia, ieri, domenica 10 ottobre: sedi aperte, presidi, e bandiere. Ma Forza Nuova non molla: "La protesta continua"
In tutta Italia le attestazioni di solidarietà nei confronti della Cgil della Capitale (presa d'assalto in occasione dell'ultimo corteo No Green Pass a Roma) non sono mancate. Anche in provincia di Venezia i referenti della sigla sindacale si sono dati appuntamento davanti alle sedi locali per manifestare pacificamente il dissenso nei confronti dei violenti che hanno, tra le altre cose, messo a ferro e fuoco la città. Ma Forza Nuova ha già annunciato che le proteste non finiranno...
Assalto alla Cgil di Roma, la risposta della sezione veneziana: "No a tutti i fascismi"
"La nostra sede nazionale, la sede delle lavoratrici e dei lavoratori, è stata attaccata nel pomeriggio. Esponenti di Forza Nuova e del movimento no vax hanno vandalizzato l’ingresso di Corso d’Italia. A loro diciamo che abbiamo resistito allora, resisteremo ora e ancora. Ma a tutti ricordiamo che organizzazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte nel rispetto della Costituzione, nata dalla lotta di Liberazione".
Anche la sezione di Venezia ha reagito in modo compatto contro l'attacco violento alla sede nazionale in occasione dell'ultimo corteo No Green pass nella capitale. I militanti e i referenti sindacali si sono dati appuntamento, come in tutta Italia, davanti alle sedi delle principali città, per manifestare in modo deciso ma pacifico.
Sabato prossimo la grande manifestazione nazionale
Cgil, Cisl e Uil organizzeranno sabato 16 ottobre a Roma, una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia
Per i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil:
“L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge”.
“E’ il momento - concludono Landini, Sbarra e Bombardieri - di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”.
Ma Forza Nuova rincara la dose
Una nota è stata diffusa a livello nazionale proprio ieri, dopo i gravi fatti di sabato scorso, da Forza Nuova, sottoscritta da Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo, Stefano Saija:
"Il regime è in difficoltà, la giornata romana di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo, ma media mainstream, questure e partiti del sistema non sono in grado di leggere i fatti, (perché non gli conviene e hanno paura), e danno la croce addosso ad un movimento politico che non rappresenta che una piccolissima componente delle centinaia di migliaia di italiani esasperati, perché minacciati nello stesso diritto elementare al lavoro e alla sopravvivenza, che hanno invaso prima piazza del popolo e poi le strade del centro della Capitale per puntare ai palazzi dell’odiato potere.
Vecchi metodi che non hanno più alcun effetto, gli italiani sono uniti e determinati come non mai. Dell’antifascismo, e con esso delle vecchie categorie ideologiche del secolo scorso, buone solo a favorire gli interessi del divide et impera, al popolo attaccato con violenza e ferocia inaudite dal regime - e non solo in piazza, come tutti hanno potuto vedere, ma nei diritti fondamentali e naturali – non interessa nulla. Il popolo deve solo difendere con le unghie e con i denti la propria libertà e non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo; nemmeno lo scioglimento di FN potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane.
La violenza viene dal potere, il popolo si difende perché ha il dovere di resistere. Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’attuazione accelerata del Great Reset, ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta - costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l’attacco alla CGIL rientra perfettamente in questo quadro analitico - che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi".