"Unesco macchina mangia soldi", Sgarbi difende Venezia
Il critico d'arte, come al solito, non le ha mandate a dire... ma non ha scomodato le capre per definire, a suo modo, l'operato dell'Unesco.
No, questa volta non ha scomodato mammiferi o altre bestiole. Ha usato toni decisamente più aspri per la sua invettiva nei confronti dell'Unesco, "colpevole", secondo lui, di essere un ente "mangia soldi". Sgarbi prende posizione sull'affaire blacklist e difende Venezia: "Perdere Venezia sarebbe assurdo".
"Unesco macchina mangia soldi", Sgarbi difende Venezia
Che Venezia sia una città fragile non può negarlo nessuno. Nemmeno il veemente critico d'arte più famoso d'Italia, Vittorio Sgarbi. Che infatti non lo ha negato. Gli interventi per mettere in sicurezza la Serenissima sono sicuramente urgenti e condivisibili. Ma l'ultimatum lanciato dall'Unesco, a Sgarbi, proprio non è piaciuto.
E non le ha mandate a dire, come al solito: ha voluto esprimere la propria posizione in merito alla ormai famosa blacklist in cui Venezia sarebbe inserita dall'Unesco se non venissero a breve intraprese delle iniziative (giusto per citare una delle criticità) per evitare il transito delle grandi navi dai fragili canali nel cuore della città.
"L’Unesco è una macchina “ruba soldi” - ha scritto sul suo profilo Facebook - che non dà nulla se non il proprio marchio, siccome si regge sul fatto di essere garante di luoghi meravigliosi nel mondo si appropria di questo diritto. È vero che il monito d’allarme che è stato lanciato può essere condiviso, ma la minaccia è del tutto irrealistica. Ci sono luoghi senza i quali l’Unesco non avrebbe significato, perdere Venezia sarebbe assurdo".