La maniglia per salire sul bus si stacca, 72enne cade e si rompe un braccio
E’ successo il 30 aprile a Campalto, su un “9”. L’episodio ripropone il problema delle condizioni del parco mezzi

Gli resta “in mano” un “pezzo” di autobus, cade all’indietro sul marciapiede e si rompe (per fortuna solo quello) un braccio. Ha dell’incredibile l’incidente occorso a una settantaduenne di Campalto venerdì 30 aprile 2021, alle 8 del mattino, in via Sabbadino.
La maniglia per salire sul bus si stacca, 72enne cade e si rompe un braccio
La signora è entrata, regolarmente dalla porta centrale, sul bus numero 260 della linea "9"(direzione Favaro Veneto) e per salire i gradini si è afferrata alla maniglia “tienibene”, ma mentre stava guadagnando il secondo il “tubo” del “corrimano” si è letteralmente staccato restandole, appunto, in mano. Rimasta improvvisamente e inaspettatamente priva del sostegno su cui confidava, la malcapitata è caduta all’indietro, rovinando sul marciapiede e rimanendo a terra in preda a forti dolori.
La utente ha avuto bisogno di cure mediche al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo dove, dopo gli accertamenti, oltre a botte e contusioni in tutto il corpo, le hanno riscontrato la frattura del polso destro, per una prognosi di trenta giorni salvo complicazioni: le è stato subito applicato il gesso su tutto l’avambraccio, che dunque dovrà tenere a lungo immobilizzato non potendo compiere le normali attività, essendo per di più destrorsa.
Per essere risarcita, dunque, la donna, attraverso il responsabile della sede di Mestre, Riccardo Vizzi, si è rivolta a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento e nella tutela dei diritti dei cittadini, che chiederà subito i danni ad Actv nella speranza che l’azienda non frapponga impedimenti di fronte ad un evento ampiamente comprovato: l’incidente è avvenuto di fronte a diversi testimoni e il conducente del bus è stato subito informato e gli è stato anche consegnato il pezzo di maniglione che si è distaccato. Con l’ulteriore auspicio, anche da parte della danneggiata, che l’episodio sia anche l’occasione per l’azienda di verificare lo stato del proprio parco mezzi, perché guasti e cedimenti del genere che mettono a repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri non sono ammissibili per un servizio pubblico.


