La commissione che tutela le donne "discriminata": niente gettone di presenza alle "elette"
"Alla luce di quanto sin qui affermato, non sembra possibile una totale parificazione tra la Commissione delle Elette e le Commissioni permanenti, tale da consentire una automatica estensione della disposizione di legge che prevede la corresponsione del gettone di presenza".
E' scontro tra la “Commissione delle elette” della Municipalità di Venezia-Murano-Burano e le autorità istituzionali sulla mancata corresponsione del gettone di presenza alle referenti destinate a promuovere le pari opportunità: "La commissione delle elette si occupa di questioni attinenti alla condizione femminile e alle pari opportunità, ed è inaccettabile che proprio la commissione che è nata per tutelare le donne e per dar voce alle problematiche di genere, non sia riconosciuta come paritetica rispetto alle altre commissioni". Ma la risposta dall'altra parte della "barricata" sembra non lasciare margini al dubbio: "Alla luce di quanto sin qui affermato, non sembra possibile una totale parificazione tra la Commissione delle Elette e le Commissioni permanenti, tale da consentire una automatica estensione della disposizione di legge che prevede la corresponsione del gettone di presenza". Per dovere di cronaca e per garantire i dovuti equilibri, pubblichiamo le due rispettive posizioni nella vicenda.
La commissione che tutela le donne "discriminata": niente gettone di presenza alle "elette"
"In data 20/03/2021, la portavoce della “Commissione delle elette” della Municipalità di Venezia Murano -Burano, dott.ssa Renata Mannise, inviava un quesito ai destinatari della presente (dottor Carlo Salvatore Sapia, dottor Francesco Vergine, avv. Giuseppe Roberto Chiaia) relativo alla corresponsione di un “gettone di presenza” alla Commissione delle elette.
Com’è noto, alle Commissioni municipali è riconosciuto dall’art.82, comma 2 d.lgs.267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali) il diritto di percepire un “gettone di presenza”, tuttavia, le consigliere della Municipalità di Venezia – Murano e Burano, nel mese di marzo, erano state informate, dagli Uffici di Municipalità di Venezia -Murano – Burano, che tale diritto sembrava non riguardare la “Commissione delle elette”, regolarmente costituitasi in data 15/01/2021, venendosi così a creare una palese discriminazione tra la Commissione delle elette e le altre commissioni e tra consiglieri e consigliere.Da qui il quesito, posto agli Uffici competenti dalla portavoce della Commissione, che evidenziava il carattere soprattutto simbolico del “gettone di presenza”, volto a sottolineare il ruolo elettivo e il valore di rappresentanza sostenuto con voto democraticamente espresso. Nella mail inviata al dottor Carlo Salvatore Sapia, al dottor Francesco Vergine, all’ avvocato. Giuseppe Roberto Chiaia, la portavoce esplicitava che la mancata corresponsione di tale “gettone di presenza” si configurava, inoltre, come una violazione non soltanto dell’art.3 della nostra Costituzione, ma anche dell’art.51 che così afferma: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”.
Si aggiungeva che appariva veramente paradossale che una commissione istituita per promuovere e programmare politiche rivolte al conseguimento di pari opportunità tra donne e uomini e a garantire la piena cittadinanza delle donne e, in quanto tale, volta a rimuovere quegli ostacoli che non rendono effettiva quella eguaglianza sancita dall’art 3 della nostra Costituzione, venisse di fatto discriminata finendo per sancire, anche sotto un profilo simbolico, lo scarso “valore” attribuito alle donne nella nostra società e alle politiche ad essere rivolte.
Nel contempo, si presumeva che l’Amministrazione, avrebbe riposto positivamente, fugando i dubbi relativi alla controversa questione, riconoscendo, alla “Commissione delle elette”, il gettone di presenza, come previsto per tutte le Commissioni municipali.Nel frattempo, altre consigliere municipali (Castellani, Cavalier) inviavano alle Direzioni competenti, analoghe richieste di chiarimento e sollecitavano un positivo riscontro da parte delle stesse Direzioni competenti.
In data 29/04/2021 (quasi quaranta giorni dopo la prima richiesta di chiarimento), ci è giunta, dal Dottor Francesco Vergine e dal Dottor Carlo Salvatore Sapia, la risposta relativa al riconoscimento del gettone di presenza alla Commissione delle Elette.
Le elette TUTTE rilevano, nel merito, che la risposta ricevuta, (dal Dottor Francesco Vergine e dal Dottor Carlo Salvatore Sapia) è inaccettabile e insoddisfacente per i seguenti motivi e sui seguenti punti:
1) Sulla parificazione della Commissione delle Elette alle Commissioni permanenti.
Se si vuole riconoscere la dignità del lavoro svolto dalle elette all'interno della commissione dalle stesse costituita e la rilevanza delle argomentazioni e problematicità in essa trattate, tale commissione è di fatto parificata alle commissioni permanenti, diversamente si tratterebbe di una commissione che viene relegata ad un ruolo di secondaria importanza e così non deve essere!2) Sulla mancanza di previsione normativa che chiarisca la spettanza o meno del gettone per tali peculiari commissioni.
Tale argomentazione è insoddisfacente poiché non vi sarebbe alcuna disposizione normativa che preveda o meno il riconoscimento di un gettone di presenza, dunque da quanto viene affermato non vi è un divieto di corresponsione, ma solo un vuoto normativo, vuoto che trova una risposta nella discrezionalità amministrativa. L'amministrazione può pertanto procedere colmando tale carenza e riconoscendo per analogia il diritto ad un gettone di presenza anche per tale commissione. E con la presente si chiede che l’Amministrazione questo faccia.
3) Sulle attività svolte dalla commissione delle elette.La commissione delle elette si occupa di questioni attinenti alla condizione femminile e alle pari opportunità, ed è inaccettabile che proprio la commissione che è nata per tutelare le donne e per dar voce alle problematiche di genere, non sia riconosciuta come paritetica rispetto alle altre commissioni.
Si sottolinea, inoltre, che la delega alle pari opportunità non è assegnata ad alcuna commissione permanente, pertanto, nel rispetto della carta costituzionale, è necessario dare il giusto riconoscimento alla commissione delle Elette.Proprio, nel rispetto del mandato costituzionale, e nella consapevolezza dell’importanza del proprio lavoro e della propria funzione, a dispetto di una palese discriminazione, la Commissione delle elette proseguirà nella propria attività, e continuerà a rivendicare, in tutte le forme e le modalità consentite, la dignità del lavoro e dell’impegno delle consigliere che deve trovare un giusto corrispettivo anche nel gettone di presenza, ritenendo che questa battaglia sia una battaglia di tutte le donne, una battaglia democratica e di civiltà".
Renata Mannise (portavoce commissione delle elette)
Sara Arco
Maria Baldan
Stefania Bertelli
Lucia Castellani
Francesca Cavallier
La risposta dell'area legale e servizi istituzionali, direzione servizi istituzionali e settore decentramento amministrativo
"In riferimento all’oggetto, a seguito dei necessari approfondimenti effettuati con il contributo dell’Avvocatura Civica, si rappresenta quanto segue.
E’ in particolare necessario stabilire se la Commissione delle Elette possa essere parificata in tutto e per tutto alle commissioni permanenti, rispetto alle quali è espressamente prevista la corresponsione del gettone di presenza, ai sensi del citato art. 82, comma 2 del d. lgs. 267/2000.Si premette che nessuna previsione normativa né regolamentare vigente chiarisce la spettanza o meno del gettone a tali peculiari commissioni.
Se nulla osta alla possibilità che venga previsto un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute di tali Commissioni, ai sensi dell’art. 82, comma 2 del d. lgs. 267/2000, in assenza di una previsione normativa ad hoc, si rende necessario valutare se un simile gettone possa essere corrisposto automaticamente anche per la partecipazione alla Commissione delle Elette o se, invece, sia necessaria una specifica previsione in tal senso.
Con riferimento al Regolamento Generale delle Municipalità del Comune di Venezia e in particolare all’art 24, rubricato “Commissioni Consiliari permanenti” e all’art. 25 rubricato “Commissione delle Elette”, sebbene vi siano diversi elementi che accomunano l’istituzione, il funzionamento e i compiti delle Commissioni permanenti e delle Commissioni delle Elette, vi sono elementi distintivi che non consentono una totale parificazione dei suddetti organismi. In particolare, le Commissioni permanenti hanno compiti di “attività istruttoria per argomenti e provvedimenti di competenza del Consiglio di Municipalità” oltre che di formulazione pareri, mentre la Commissione delle Elette, tra le varie funzioni, “formula proposte e osservazioni su ogni argomento che abbia attinenza con la condizione femminile e il perseguimento di una politica di pari opportunità” ovvero “può promuovere incontri pubblici anche in collaborazione con le altre Municipalità e/o con la Consulta delle cittadine […] in particolare su servizi della città e sulla valorizzazione delle differenza”.
Dalla particolarità delle funzioni attribuite deriva che la Commissione delle Elette non veda rappresentati tutti i gruppi consiliari, ma un’esclusiva rappresentanza di genere; inoltre la Commissione delle Elette, vista la propria particolarità, non è ricompresa nel conteggio massimo delle Commissioni che possono essere istituite in rapporto alla popolazione appartenente alla municipalità (art. 24, comma 5) e va computata in aggiunta a tale numero.
Alla luce di quanto sin qui affermato, non sembra possibile una totale parificazione tra la Commissione delle Elette e le Commissioni permanenti, tale da consentire una automatica estensione della disposizione di legge che prevede la corresponsione del gettone di presenza.
Occorre altresì considerare che, nella materia in esame, secondo la consolidata giurisprudenza della Corte dei Conti, le risorse pubbliche debbono essere erogate solamente a fronte di un’espressa previsione normativa, come tale non suscettibile di applicazione analogica ad ipotesi non previste.
Per tali ragioni la richiesta, allo stato, non può essere accolta.Rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, si porgono distinti saluti".
Il Direttore Il Dirigente di Settore dott. Francesco Vergine dott. Carlo Salvatore Sapia