"Furbetti" del vaccino a Cavallino Treporti, l'opposizione attacca. Il sindaco: "Diritto alla privacy"
Bufera in Consiglio comunale per le accuse mosse dal capogruppo della lista di opposizione, Angelo Zanella, alla sindaca Roberta Nesto.
Volano gli stracci a Cavallino Treporti per la presunta somministrazione del vaccino anti Covid ad alcuni esponenti politici locali nonostante non fosse ancora il loro turno. Secondo il capogruppo della lista di opposizione in Consiglio, infatti, alcuni esponenti dell'Amministrazione comunale avrebbero saltato la fila.
Furbetti del vaccino a Cavallino Treporti
Una frase, forse, più di tutte le altre pronunciate dall'inimitabile Alberto Sordi, in uno dei suoi film più famosi, è passata alla storia. Un po' per il modo in cui è stata recitata, un po', ovviamente, per il senso stesso, per il significato, per quello "strappo" che è stata capace di ricreare nella finzione filmica tra una classe, quella nobile da un lato, e quella popolare, destinataria del messaggio.
"Mi dispiace - dice il Marchese del Grillo, con il ghigno di chi sa di vincere sempre - Ma io so' io e voi nun siete un c...".
Dall'altra parte della barricata, inermi e rabbiosi, c'è il popolo delle bische clandestine, delle risse con i coltelli, delle nottate brave. Il popolo, insomma, quello vero, sanguigno, umile, che non può contare su alcuna scorciatoia. E forse, questo scenario, non è poi così distante dalla realtà per alcuni cittadini.
In qualche caso, infatti, c'è ancora chi si sente così, disarmato e impotente, di fronte a chi, invece, ha gli strumenti per vivere al di sopra delle regole. E' quanto ha denunciato pubblicamente il capogruppo di opposizione nel Consiglio comunale di Cavallino Treporti, Angelo Zanella, in merito alla decisione di alcuni esponenti politici locali - sostiene - di "saltare la fila" e di farsi inoculare il vaccino anti Covid prima di altre persone.
L'accusa del capogruppo Zanella
"Voglio spiegare meglio il mio pensiero al fine di evitare fraintendimenti ed inutili offese - si legge nella nota pubblicata sul profilo Facebook - Voglio spiegare perché io e il gruppo di consiglieri della lista "Cavallino-Treporti per tutti" riteniamo ORRIBILE la scelta fatta da alcuni politici locali di vaccinarsi in anticipo rispetto alle naturali tempistiche se fossero stati cittadini comuni.
Non ci basiamo su presunzioni, perché è ormai evidente che è un po' il segreto di pulcinella quello di alcuni silenti amministratori. Noi non abbiamo voluto vaccinarci solo, o principalmente, perché siamo convinti che chi rappresenta la comunità debba essere in momenti così difficili il garante delle leggi dei regolamenti delle direttive che a nostro avviso non consentono attualmente a Sindaco,
Giunta e Consiglieri di vaccinarsi per il proprio ruolo politico, se non ricadenti in alcune classi ben definite. Ma noi non lo abbiamo voluto fare perché pensiamo che il capitano di una nave debba pensare a salvare se stesso solo dopo aver messo in sicurezza tutto l'equipaggio e ancora perché abbiamo sempre visto che un papà si preoccupa di sfamare prima i figli o i propri vecchi e per ultimo se stesso".
E qui il discorso del capogruppo di opposizione va a spiegare ancora di più le ragioni di tale accusa mossa contro altri "colleghi" della scena politica locale.
"Ma il motivo principale, ed è questo che ci fa inorridire, è perché questa scelta di vaccinare prima gli amministratori del comune che i suoi cittadini è figlia di una mentalità egocentrica, figlia di una cultura che crede sia più giusto vaccinare prima chi conta di più e non chi sta peggio.
Come che la vita umana abbia un valore diverso in base al ruolo che ognuno di noi nella comunità occupa. Per fortuna l'esempio nobile ce lo hanno dato il nostro capo dello stato Mattarella, che ha atteso diligentemente la chiamata, il presidente del consiglio Draghi e il governatore Zaia, che aspetteranno il loro momento. Tutti loro hanno dimostrato col loro comportamento che la priorità è stata, è e sarà quella di mettere in sicurezza per primo le vite umane più a rischio e non chi occupa un ruolo più importante. Allora questi sono gli esempi che abbiamo seguito rifiutando scorciatoie.
Noi non ci siamo vaccinati scavalcando, fosse anche solo per pochi giorni, chi ha più bisogno di noi. Gli altri spiegheranno scelte diverse dalle nostre. Chiedere chiarezza non è additare, non è screditare, non è offendere. È pretendere trasparenza e rispetto per primo verso i nostri cittadini".
Al momento l'Amministrazione comunale, chiamata in causa direttamente da Zanella non sembra aver chiarito la vicenda né risposto alle accuse. Ma il caso dei presunti "Marchesi del Grillo" in salsa veneziana, crediamo, non finirà qui.