Turismo e Venezia: rischio spopolamento e prime riflessioni
Si parla anche del contributo di accesso che doveva essere attivato a partire da maggio.
Durante la conferenza stampa del 23 marzo, il Sindaco ha parlato anche del turismo a Venezia e di come la città potrà riprendersi dopo l'emergenza Coronavirus.
Turismo prima fonte reddito
Certamente c'erano dei punti negativi: l'eccessivo traffico, lo sporco lasciato dai turisti indisciplinati che vivono una città "mordi e fuggi" ma Venezia è pur sempre Venezia e finita la crisi si tornerà operativi. Non c'è dubbio che ci saranno delle ripercussioni sul flusso turistico, come negli altri Paesi, ma bisognerà ripensare ai servizi proprio in base a quanto accaduto.
Sebbene non ci siano stime economiche reali, sappiamo che gli incassi per gli albergatori sono pari a 0, dato che sono stati i primi costretti a chiudere a causa dell'emergenza Covid 19. A detta del sindaco, bisogna ripartire dalla città, ma anche dalle grandi aziende da tutelare: se manca liquidità, si rischia di essere preda dello scacchiere internazionale e di perdere la possibilità di rimettersi in gioco. La soluzione è una: bisogna collaborare e fare una comunicazione trasparente ma forte.
Rischio spopolamento? Non va via nessuno
Ci sono moltissimi anziani tra i residenti di Venezia e il Delta cala perché muoiono, non perché gli abitanti vanno via dalla città. In realtà, il conteggio del consumo dell'acqua fatto in questo periodo dice che ci sono 100.000 persone che vivono a Venezia e sono studenti, docenti e operatori culturali domiciliati altrove ma che adesso sono nella città metropolitana. Serve quindi una maggiore attenzione agli anziani ma non si può parlare di spopolamento.
Il contributo di accesso
Negli scorsi mesi, l'idea di dover pagare una tassa per accedere alla città di Venezia aveva fatto discutere non poco. Il contributo, visto da molti come un "biglietto di ingresso" per visitare la città, sarebbe in realtà servito per regolare il flusso turistico e tutelare la struttura fragile e già provata della città lagunare. A detta del Sindaco, il provvedimento rimane valido ma cambiano le date della messa in atto: non più maggio 2020 ma si slitterà probabilmente al nuovo anno. Del resto, vista la situazione attuale, un simile provvedimento sarebbe del tutto fuori luogo.