Viaggiano nascosti in un tir, si fingono minorenni e poi chiedono protezione umanitaria
I due giovani hanno viaggiato al gelo. Impossibile al momento stabilire quanti chilometri abbiano percorso in quelle condizioni.
I due ragazzi dopo essere stati soccorsi, riscaldati e rifocillati, hanno dichiarato di essere minorenni con origini afghane e di non ricordare né il luogo dove hanno deciso di scroccare il “passaggio”, né il giorno, avendo perso la cognizione del tempo.
Clandestini in viaggio su un tir
Continua l’attività di prevenzione e controllo del territorio predisposta dalla Compagnia Carabinieri di Mestre, nell’ambito di un piano di interventi che proseguirà anche nei prossimi giorni per aumentare il livello di controllo preventivo nel territorio di competenza e contrastare le situazioni di illegalità.
Nel corso delle operazioni – poste in essere da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni – incentrate principalmente nell’area urbana mestrina e coordinate su tutto l’entroterra, con particolare riferimento alle direttrici del “Miranese” e quindi su Spinea, della “Castellana” e quindi Martellago-scorzetano sono stati sottoposti a verifica numerosi soggetti e controllati decine di veicoli.
In tale contesto una pattuglia della Stazione di Martellago è intervenuta nel piazzale della Pometon di Maerne, dove gli operai che stavano scaricando un camion proveniente dall’Est, si sono trovati davanti due clandestini, due giovani stranieri che avevano viaggiato nascosti nel cassone del TIR chissà per quanto ed a queste temperature gelide.
I due ragazzi, soccorsi, riscaldati e rifocillati dichiaravano immediatamente di essere minorenni con origini afghane e di non ricordare né il luogo dove hanno deciso di scroccare il “passaggio”, né il giorno, avendo perso la cognizione del tempo.
I Carabinieri, assicuratisi che le condizioni di salute dei due fossero buone, decidono però di approfondire gli accertamenti medici, soprattutto per accertare l’effettiva età dei ragazzi, giovani sì, ma con le fattezze da adulto. Gli esami radiologici svolti presso l’ospedale di Mirano, con il fine di ottenere una prova certa, scientifica, della eventuale maggiore età, permettono di orientare la gestione dei due clandestini – e della loro richiesta di protezione umanitaria – come due adulti e non più con l’interessamento della Procura per i Minorenni.
A questo si aggiunge anche la denuncia per falsa attestazione di identità personale prevista dal Codice Penale.
Al termine delle procedure di identificazione quindi per i due sono state avviate le procedure amministrative per la protezione umanitaria.