Polemica

La Regione invita alla delazione: "Segnalate i medici che fanno scaricabarile sui pronto soccorso"

Circolare del coordinatore dell'Unità di crisi; Poalo Rosi, sulle inadempienze di alcuni medici di medicina generale. Obiettivo limitare l'intasamento negli ospedali

La Regione invita alla delazione: "Segnalate i medici che fanno scaricabarile sui pronto soccorso"
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Nuove tensioni tra i medici di medicina generale del Veneto e la struttura sanitaria regionale.

La circolare di Rosi

Sale di nuovo la temperatura in Veneto tra medici di base e Regione. Il tutto è (ri)partito da una circolare inviata dal dottor Paolo Rosi, coordinatore regionale dell’Unità di crisi per l’emergenza Covid. Una comunicazione interna in cui si mettono in luce i troppi casi di pazienti con febbre e sintomi respiratori minori spediti dal medico di medicina generale al pronto soccorso senza un ulteriore approfondimento.

"Facendo seguito alle ripetute segnalazioni pervenute dalle Centrali operative del Suem - recita la circolare di Rosi - relative a pazienti affetti da iperpiressia e sintomi respiratori minori, che vengono invitati a rivolgersi al 118, dal medico di medicina generale senza che questi abbia provveduto ad alcun approfondimento clinico, si invitano i direttori delle Centrali operative a registrare i nominativi dei medici interessati ed a trasmetterli ai direttori del Distretto, che dovranno provvedere alle opportune verifiche ed ai necessari provvedimenti atti ad evitare il ripetersi di tali comportamenti. Analoga segnalazione dovrà essere effettuata anche per eventuali casi riguardanti i medici del Servizio di Continuità Assistenziale".

Obiettivo limitare l'intasamento negli ospedali

Una missiva che intende, nella sua essenza, limitare l'intasamento negli ospedali già fortemente sotto pressione. Un filtro, quello dei medici di base, ritenuto dunque fondamentale per fare da argine alla pandemia. D'altro canto però c'è, da parte degli stessi medici territoriali (meglio, alcuni di loro), la preoccupazione di un contatto diretto con pazienti potenzialmente positivi. Nessuna volontà di attaccare la categoria, ha poi precisato Rosi, «perché la stragrande maggioranza dei medici di medicina generale sta, invece, facendo uno sforzo importante. In nome di questo è giusto che chi non agisce così sia individuato». La circolare - è bene ricordarlo - è stata inviata a tutti i direttori delle Centrali operative del Suem 118, ai direttori sanitari e generali delle aziende ospedaliere e delle Ulss e ai direttori dei Distretti sanitari.

Le frizioni: l'ultimo caso i tamponi rapidi

Questo è stato solo l'ultimo episodio, del resto, di una serie di frizioni tra medici di base e sistema sanitario regionale. Solo pochi giorni fa c'era stato il caso relativo all'obbligo di effettuazione di tamponi rapidi negli ambulatori. Non a caso la percentuale di medici che ha accettato tale modalità si è attestata a circa il 30% del totale.

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