Il caso

Facoltà Medicina a Treviso, le controdeduzioni della Regione all'impugnativa del Governo

Pronta la risposta della Regione alla decisione del Governo di impugnare la legge. Partita la lettera con le controdeduzioni.

Facoltà Medicina a Treviso, le controdeduzioni della Regione all'impugnativa del Governo
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Dopo che il  Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deciso di impugnare la legge regionale.

Partita la lettera

E’ già partita per Roma, inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari Regionali e Autonomie, la lettera di controdeduzioni della Regione Veneto, in relazione all’impugnativa, decisa dal Governo nazionale, della legge regionale 14 aprile 2020 nr. 10 “Attivazione da parte dell’Università degli Studi di Padova del corso di laurea in medicina e chirurgia presso l’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, disposizioni in materia di finanziamento da parte della Regione Veneto e ulteriori disposizioni. Lo fa sapere la Regione dopo che il  Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deciso di impugnare la legge regionale del Veneto recante l’attivazione, da parte dell’Università degli studi di Padova, del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso.

LETTERA CONTRODEDUZIONI MEDICINA A TREVISO: ECCO IL DOCUMENTO INTEGRALE

La rabbia del sindaco di Treviso, Mario Conte

Il primo a indignarsi per la decisione del Governo è stato proprio il primo cittadino di Treviso, Mario Conte, che sabato scorso si era così espresso:

"Ormai è palese che qualcuno, a Roma, abbia preso di mira il Veneto e quelle Regioni che, nel pieno rispetto della legge e delle competenze, creano opportunità per i rispettivi territori”.

E ancora:

"Sosterremo la Regione e il Presidente Luca Zaia nel far valere, in tutte le sedi, i contenuti della legge regionale e la correttezza dell’iter. Rallentare o addirittura cercare di negare ad un intero comprensorio un polo universitario d’eccellenza, che si traduce poi in medicina e cure che peraltro hanno permesso, recentemente, di contenere l’emergenza sanitaria ci sembra una presa di posizione quantomeno discutibile”.

La vicenda

Il corso prevedeva 65 posti e doveva essere attivato dall’anno accademico 2020-2021 in sinergia con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, che, da tempo, ospita già nelle sue strutture il triennio clinico della facoltà. Il progetto di legge per l’attivazione a Treviso di un corso completo di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova era stato approvato martedì 7 aprile 2020, all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto. È il passaggio definitivo per un corso prevede 65 posti e sarà attivo dall’anno accademico 2020-2021, in sinergia con l’Ulss 2 Marca Trevigiana che, da tempo, ospita già nelle sue strutture il triennio clinico della facoltà (quarto, quinto e sesto anno). Il costo dei nuovi corsi di Medicina e Chirurgia a Treviso è stimato in 1 milione 570 mila euro all’anno, prevedendo l’impiego di 18 Professori associati, 20 Docenti a contratto, e 2 unità di supporto. Tutto pronto e grande soddisfazione da parte di Regione e Comune di Treviso (e non solo), poi la "doccia fredda" arrivata nei giorni scorsi con l'impugnazione del Governo, cui ora l'avvocatura regionale ha subito ribattuto.

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