La diretta da Marghera

Ucraina, Zaia bacchetta Biden: “Con questo linguaggio non si arriva alla pace”

Il punto del Governatore Luca Zaia sulla pandemia Covid e sull'emergenza profughi dall'Ucraina...

Ucraina, Zaia bacchetta Biden: “Con questo linguaggio non si arriva alla pace”
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Non il solito bollettino Covid. O meglio, non solo. Ormai il punto stampa da Marghera del Governatore del Veneto Luca Zaia è un po' l'occasione per analizzare i temi più sensibili della giornata. E di questi tempi, oltre ad assistere a un incremento della curva dei contagi in tutta la regione, si osserva anche con apprensione il tema dei profughi che scappano dagli orrori della guerra in Ucraina. Emergenza nell'emergenza, insomma, con tutto ciò che significa, per chi amministra un territorio, in termini di gestione... Come al solito, il Presidente Zaia ha parlato in modo molto chiaro e non ha usato mezzi termini, nemmeno parlando del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden (né tantomeno di Zelensky).

Ucraina, Zaia bacchetta Biden: “con questo linguaggio non si arriva alla pace”

Il Covid, lo sappiamo, non è mai sparito. Sarebbe stato bello, un giorno, almeno per chi da due anni, da quel famigerato febbraio del 2020, poter scrivere frasi come "il Covid è stato sconfitto". Ma da tempo, ormai, ci siamo abituati a considerare la pandemia come una presenza costante. E questo significa solo una cosa: adattarsi. Convivere, dunque, rafforzando le politiche di sostegno e garantendo tutti gli aiuti necessari per chi ha sofferto di più a causa della pandemia.

Mai avremmo immaginato, ovviamente, che proprio mentre, grazie ai vaccini, la situazione della pandemia, seppure si registri una crescita dei contagi, fosse tutto sommato sotto controllo, un altro problema anche più grave sarebbe potuto entrare nella vita di tutti. Parliamo della guerra in Ucraina, ovviamente, e del tema a essa collegato: il fenomeno della fuga dei profughi dal loro Paese. Di questo e di molto altro si è parlato oggi, venerdì 18 marzo 2022, nell'ambito del consueto punto stampa del Governatore Luca Zaia, che ha fatto il punto della situazione in Veneto sull'andamento della pandemia, ma anche sulla gestione dei profughi.

Non si è risparmiato una stoccata al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Zaia, parlando del linguaggio utilizzato dall'uomo più potente della terra nei confronti di Putin.

"Ha rilasciato delle dichiarazioni fuori luogo - ha spiegato Zaia in riferimento alle parole durissime di Biden contro Putin - Il linguaggio è importante in questa fase e le sue parole sono state inopportune.

Ma, rispondendo a una domanda di Prima Venezia, il Governatore non ha usato toni teneri neanche nei confronti del presidente Zelensky, che martedì prossimo parlerà al Parlamento italiano:

"Abbiamo capito che vuole farci entrare in guerra, ma se io fossi in lui parlerei più di pace. Basta prove muscolari: ci dica come arrivare alla pace, non come portarci alla guerra".

Focus sui profughi provenienti dall'Ucraina

Ovviamente sotto la lente del Governatore, in questo momento, oltre alla pandemia Covid c'è il tema degli arrivi dei profughi dall'Ucraina. Un argomento che sta tenendo banco in tutta Italia, come è noto, anche per le ricadute in termini di gestione della pandemia, ma non solo. In Veneto, dato di oggi, sono quasi 6mila gli arrivi, 5900 per essere precisi, ma il numero che deve far riflettere è un altro. Quattro su dieci hanno meno di 14 anni. Bambini, insomma, in fuga dalla guerra, a cui si deve prestare soccorso garantendo la massima sicurezza possibile. Il 71 per cento, poi è rappresentato da donne, l'85 per cento sono donne e bambini. 20 di questi profughi hanno avuto bisogno di cure ospedaliere per patologie oncologiche, 14 bambini e 6 adulti. Negli hub veneti ce ne sono 197, 84 solo a Noale, giusto per dare qualche info, 18 a Valdobbiadene, 95 a Isola della Scala.

"Al momento il tasso di positività al Covid dei profughi è basso - ha chiarito il Governatore Zaia - Sui tamponi effettuati ai soggetti arrivati in Veneto, infatti, il tasso di percentuale positivo è pari al 2,7 per cento. Mi aspettavo un tasso di positività molto più alto. Ma per quanto riguarda il grande cuore veneto nell'ambito dell'accoglienza e della solidarietà, nessuna novità. E' stato superato, infatti, il mezzo milione di euro donati dai veneti attraverso il conto corrente attivato dalla Regione nei giorni immediatamente successivi all'offensiva lanciata dalla Russia contro l'Ucraina. E colgo l'occasione per lanciare un appello a tutti i veneti: se avete delle case a disposizione fatevi sentire. Ci sono diversi modi per mettersi in contatto: si può scrivere all'indirizzo mail ucraina@regione.veneto.it oppure telefonare al numero 800990009".

Ecco tutti i dati relativi alla campagna vaccinale e all'emergenza sanitaria

Come di consueto il Governatore Luca Zaia ha fornito i dati relativi all'andamento della campagna vaccinale e all'emergenza sanitaria in corso. Numeri che più di ogni altra considerazione possono tracciare i contorni della pandemia e delle misure in atto per contrastarla. Il trend, come detto è simile a quello in tutto il resto del Paese, con una leggera crescita dei positivi individuati grazie all'attività di tracciamento, ma senza quell'incremento spaventoso di ricoveri (sia in area medica che in terapia intensiva) visibile nel corso delle altre ondate che hanno travolto l'Italia e tutto il mondo. Sono 6061 i positivi nelle ultime 24 ore, 819, invece, i ricoveri totali, meno due in un giorno. 764 i soggetti ospedalizzati in area medica, meno uno, 55 in terapia intensiva in tutta la regione, meno uno. 13 i decessi.

"Stiamo all'erta - ha spiegato il Governatore Luca Zaia nel consueto bollettino da Marghera - In alcuni Paesi vicini la curva dei contagi sta risalendo. Ovviamente stiamo guardando le conseguenze: dipende, infatti, dall'impatto che avranno questi positivi sull'ospedalizzazione. Si dovrà attendere fine marzo per capire bene l'andamento. Ad ogni modo condivido la decisione del Governo sulla fine dello stato di emergenza. Attualmente l'indice di diffusione del contagio, l'Rt è allo 0,90 e il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 2,4 per cento. In area medica si registra occupazione per il 7,4 per cento dei posti disponibili. L'incidenza è a 713 su 100mila abitanti".

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