Domanda e offerta di lavoro

Il Veneto sul podio tra le regioni italiane che assumono di più

Resta comunque da sciogliere il nodo della carenza di manodopera... il punto della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo

Il Veneto sul podio tra le regioni italiane che assumono di più
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Secondo i dati diffusi da Unioncamere la scorsa settimana, le imprese italiane faticano a reperire nel mercato del lavoro 4 figure professionali su 10. Ciò significa che su 465.000 nuovi contratti di lavoro previsti per il mese di novembre, ben il 40% rischiano di restare solo sul carta per mancanza di candidati (22%) o scarsa preparazione degli stessi (18%). In copertina l’avvocato Alberto Teso, componente della Giunta della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo e della Giunta provinciale di Confcommercio

Il Veneto sul podio tra le regioni italiane che assumono di più

Si conferma così così anche livello nazionale quello che durante l'estate appena trascorsa era stato segnalato dagli operatori turistici come il problema più grave sul fronte della ripresa economica: la carenza di manodopera. Anche i settori maggiormente interessati dal balzo della produzione registrato in questa seconda parte dell'anno, ossia le costruzioni ed il manifatturiero, lamentano l'enorme difficoltà a trovare mano d’opera qualificata.

Da notare, inoltre, come la nostra Regione sia terza in Italia come flussi di nuove assunzioni, dopo Lombardia e Lazio. E tutto questo nonostante il nostro Paese conti ancora percentuali molto elevate di disoccupati (9,2% ad agosto 2021) e, soprattutto, di inattivi, ossia persone che non studiano, non hanno lavoro e neppure lo cercano (35,5%). Lavorare, quindi, non è più allettante?

“In Italia, su 14 mensilità di stipendio, il netto per un operaio è di 1.364 euro, quello di un impiegato 1.561 euro, quello di un quadro 2.447 euro e quello di un dirigente 4.167 euro – commenta l’avvocato Alberto Teso, componente della Giunta della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo e della Giunta provinciale di Confcommercio - Gli stipendi nella provincia di Venezia sono assolutamente in linea con quelli nazionali: secondo i dati della Camera di Commercio, per un'ora di lavoro la retribuzione oraria media è di 11,87 euro, con una sensibile variazione variazione seconda dell'età dell'età del titolo di studio. Andiamo, infatti, da 10,27 euro l'ora per i lavoratori con meno di 30 anni ai 12,51 per gli ultracinquantenni.

In base all'istruzione, invece, si va da un minimo di 11 euro l'ora per chi ha solo il diploma di terza media a 11,85 per chi ha terminato la scuola superiore fino a 12,72 per i laureati.

La retribuzione oraria varia anche nel caso in cui l'impiego sia a tempo pieno (11,89 euro l’ora) o a tempo parziale (10,46). Quest'ultima dovrebbe essere anche la spiegazione del motivo per cui la retribuzione media oraria delle donne è, anche nel cosiddetto "ricco nord est", sensibilmente inferiore a quella degli uomini (10,96 contro 11,87), ricorrendo le donne all'impiego part-time molto più spesso rispetto ai colleghi maschi (nel triplo dei casi, addirittura). Anche nelle assunzioni a tempo indeterminato il lavoro viene remunerato meglio rispetto che nel determinato: in quest'ultimo un'ora è pagata 10,59 contro 12,27”.

La ricetta veneta per i lavoratori stagionali

Secondo Teso risulta fondamentale, a questo punto, affrontare urgentemente la questione, anche in un tavolo negoziale specifico tra associazioni datoriali e rappresentanze sindacali, anche al fine di fidelizzare i lavoratori stagionali, magari mettendo sul piatto, da parte degli imprenditori, incentivi e “premi” in favore dei dipendenti a fronte, ad esempio, della conclusione sino al termine contrattualmente pattuito del contratto stagionale. La fantasia degli imprenditori può sicuramente aiutare.

“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni – conclude Teso - di datori di lavoro che stanno tentando di differenziare la propria attività, affiancando a quella estiva sulle spiagge, anche un esercizio invernale nei centri storici, così da poter impiegare a tempo indeterminato i dipendenti, garantire loro un lavoro sicuro ed uno stipendio più alto”.

La Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, dal canto suo, si sta adoperando da tempo sul fronte dell'Orientamento al lavoro, realizzando specifiche attività nel campo della Formazione, finalizzate alla sensibilizzazione delle imprese e dei giovani sul tema del “Mercato del lavoro“ e “Domanda/offerta di lavoro”, anche tramite l'istituzione di Sportelli decentrati denominati "Formazione Lavoro", che operano nell’ambito e a supporto delle attività dell’ufficio Camerale di Orientamento al Lavoro. Ciascun Sportello Decentrato nell’ambito del Bando Formazione Lavoro 2021, oltre all'attivazione dello Sportello Informativo realizzerà una serie di ulteriori attività, tra cui: eventi formativi di orientamento per giovani e imprese; focus group con aziende sull’analisi dei fabbisogni occupazionali; specifici percorsi per le c.d. competenze trasversali e l'orientamento con gli istituti scolastici superiori.

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