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Il satellite Cheops apre gli occhi: l'Università di Padova scruta il cielo

E' in orbita intorno alla Terra a un’altezza di 700 chilometri

Il satellite Cheops apre gli occhi: l'Università di Padova scruta il cielo
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La sonda, con molta tecnologia italiana, avrà il compito di individuare esopianeti simili alla terra per cercare tracce di vita aliena

Una missione alla ricerca di pianeti simili alla Terra

Cheops (Characterising ExoPlanets Satellite), come riporta il nostro portale PRIMA PADOVA, è la prima missione di classe Small del programma “Cosmic Vision 2015-2025” dell’Agenzia spaziale Europea (Esa), volta a determinare le caratteristiche fisiche di corpi già noti con una precisione senza precedenti e per ottenere questo risultato si osserverà il passaggio dei pianeti davanti alla loro stella ospite utilizzando una tecnica chiamata fotometria di transito ad altissima precisione.

A fine gennaio il telescopio di Cheops, che ha uno specchio di 30 centimetri di diametro, è stato messo in funzione e ha cominciato a scattare immagini di stelle. Nei mesi scorsi gli esperti dell’Airbus Spagna e dell’Esa hanno verificato il corretto funzionamento di tutta la strumentazione di bordo.

Cheops: iniziate le osservazioni scientifiche

Cheops – sottolinea Giampaolo Piotto, docente del dipartimento di Fisica e astronomia “G. Galilei” dell’università di Padova – sta ora passando alla fase di osservazioni scientifiche vere e proprie. Nell’ultimo anno abbiamo molto lavorato per selezionare i sistemi esoplanetari più adatti”.  “Uno degli oggetti che andremo a osservare proprio qui a Padova, per esempio, sarà K2-287. Ma ne seguiremo anche altri come TOI-561, un sistema planetario molto complesso. Mettere insieme le informazioni sulla massa e sul raggio significa ricostruire un sistema planetario che comincia a essere simile al sistema solare, se non altro come numero di pianeti che orbitano intorno alla stella ospite”.

 

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