Lavori quasi ultimati

Prove tecniche Mose, il premier Conte: "Non abbiamo progettato noi questa struttura, ma siamo arrivati all'ultimo miglio" IL VIDEO

Continua il premier: "Dobbiamo augurarci tutti che il Mose funzioni"

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"Avremo sempre una chiara consapevolezza delle varie implicazioni di ordine tecnico, sociale e culturale ma prenderemo le decisioni che servono" afferma il premier Conte durante la conferenza stampa di oggi, 10 luglio 2020, poco prima della prova tecnica di sollevamento delle paratie del Mose. Un progetto dibattuto ma che adesso deve essere ultimato: secondo quanto annunciato, infatti, si attendono solo gli ultimi ritocchi ed entro il 2021 il Mose sarà finalmente completo.

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La dichiarazione

"Non abbiamo progettato noi questa struttura ma siamo arrivati all'ultimo miglio" afferma il Presidente: il Mose ha richiesto quasi 5 miliardi di finanziamenti e altri ne stanno arrivando dalla Comunità Europea. Al di là degli investimenti fatti, ciò che conta adesso è completare l'opera. Non a caso, si procede tra collaudi e prove tecniche, nonostante l'emergenza: bisogna continuare a lavorare per la sicurezza e la bellezza del Paese "due valori fondamentali che bisogna tutelare" sottolinea lo stesso Conte.

Giuseppe Conte

Il presidente parla poi dell'angoscia che ha portato l'Acqua Alta dello scorso novembre: sono stati toccati con mano la sofferenza della città e la fragilità di un sistema tanto complesso. Il Mose deve essere completato perché non ci sono altri strumenti di salvaguardia: l'augurio è che questo ritrovato possa funzionare e possa rispondere all'obiettivo per cui è stato progettato. Ci sono state tantissime critiche, ovviamente, oltre agli innumerevoli rallentamenti, dovuti alla corruzione e al malaffare che ne ha compromesso il completamento e a chi sta protestando (presente il movimento No Mose fuori dalla struttura in cui si trova il Presidente), Conte risponde dicendo che "dobbiamo augurarci tutti che funzioni".

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